Una situazione paradossale quanto imbarazzante quella che si è verificata ieri mattina (e a quanto non per la prima volta) negli uffici della Motorizzazione civile a Ponteselice, Caserta. A raccontare l’accaduto è una giovane candidata che ha sostenuto l’esame scritto (test a doppia risposta) per conseguire la patente B.
Il racconto della ragazza
“I primi problemi – racconta – ci sono stati con il sistema di riconoscimento del volto sulla base delle foto dei candidati: in alcuni casi l’apparecchiatura non li riconosceva. Poi ci siamo messi in fila per passare attraverso il metal detector e quando è stato il mio turno l’allarme è scattato: i sensori rilevavano metalli all’altezza del seno. Mi hanno fatto passare e ripassare varie volte e il funzionario che, insieme a una guardia giurata, si occupava dell’accesso, mi ha detto che per lui non potevo entrare. Gli ho fatto presente che se il problema era il reggiseno potevo allontanarmi per toglierlo, lui mi ha replicato, in tono poco amichevole, che potevo fare come credevo, ma che se non fossi tornata in tempo non avrei potuto sostenere l’esame. A questo punto mi sono arrabbiata con lui e mi sono allontanata per cambiarmi”.
I controlli
Gli apparecchi di controllo dovrebbero servire a intercettare i “furbi” che nascondono auricolari per farsi suggerire le risposte. Il giorno prima dell’esame i candidati erano stati avvertiti che gli oggetti metallici, come i reggiseni con ferretto, avrebbero potuto far scattare il rilevatore; la ragazza ha quindi evitato di portare questo tipo di indumento, ma evidentemente anche la fibbia di chiusura (di piccole dimensioni) è bastata ad attivare l’allarme.
L’umiliazione
Non c’erano in vista dipendenti donne della Motorizzazione, per cui la candidata ha chiesto all’istruttirce di un’autoscuola che accompagnava altri esaminandi di scortarla in bagno per cambiarsi. Qui ci sono stati altri problemi per la camicetta bianca indossata dalla giovane e che, una volta tolto il reggiseno, rivelava un po’ troppo. “Sono dovuta entrare nei locali dell’esame reggendo dei fogli davanti al torace e solo così ho potuto sostenere la prova. Peraltro, nella sala esami non sono ammesse borse, per cui ho dovuto chiedere alla signora della scuola guida di tenermi il reggiseno”. Una volta compilate le schede, la candidata ha dovuto rifare il tragitto all’inverso, sempre coprendosi con le carte.
Non è la prima volta
“Gli altri candidati presenti mi hanno espresso solidarietà – racconta la giovane – e in effetti la situazione era molto imbarazzante. Oltretutto, quando ho sostenuto, sempre in Motorizzazione, l’esame per la patente necessaria a guidare lo scooter non c’è stato nessun inconveniente. Nei giorni scorsi una ragazza mi aveva raccontato di episodi simili al mio, ma ero incredula”. Ieri anche un’altra candidata ha avuto problemi con l’apparecchiatura, ma in quel caso la soluzione è stata più semplice: a far suonare l’allarme erano piccole parti metalliche delle scarpe, che le è quindi bastato sfilare per poter passare.