Incarico a Cottarelli: “Il mio governo porterà l’Italia a nuove elezioni”

L'ex commissario alla spending review è il nuovo premier incaricato dopo il nulla di fatto con Giuseppe Conte. "Con la fiducia si vota a inizio 2019, senza si torna alle urne dopo il mese di agosto"

Foto Fabio Cimaglia/ LaPresse

ROMA (Giuseppe Palmieri) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’incarico di formare il governo a Carlo Cottarelli. Il premier incaricato ha accettato con riserva. Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.

Le dichiarazioni di Cottarelli

“Sono molto onorato di questo incarico e ce la metterò tutta. Il Presidente mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni. In caso di fiducia approveremo la legge di Bilancio, poi il Parlamento verrebbe sciolto con elezioni a inizio 2019. In caso di mancata fiducia, invecem il governo si dimetterebbe subito e si occuperebbe dell’ordinaria amministrazione in attesa delle elezioni da tenere dopo il mese di agosto. Mi impegno a non candidarmi alle prossime elezioni. E lo stesso faranno i miei ministri. Da economista dico: negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, tuttavia l’economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Un governo da me guidato garantirebbe una gestione prudente dei fondi pubblici. Il dialogo con l’Europa in difesa dei nostri interessi è essenziali, possiamo fare meglio che in passato. Siamo un Paese fondatore e il nostro ruolo nell’Ue resta fondamentale, così come è determinante la nostra partecipazione all’area dell’Euro”.

L’arrivo al Quirinale

Cottarelli è arrivato a Roma alle 11,10. Subito si è recato al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica che lo aveva convocato nella convulsa serata di ieri. Percorso in taxi da Termini, poi ultimo tratto a piedi. Il confronto è durato poco meno di un’ora. L’ex commissario alla spending review del governo Renzi si ritrova in una posizione scomoda, al centro di un Paese completamente spaccato.

La fine del ‘governo del cambiamento’

Ieri lo strappo con la fine del tentativo di Giuseppe Conte di formare un governo sostenuto da Lega e Movimento 5 Stelle. Sul nome di Paolo Savona, la trattativa si è definitivamente arenata e il premier incaricato ha rimesso il mandato. Durissime le polemiche che sono seguite con Luigi Di Maio che ha annunciato di essere pronto a chiedere la messa in stato d’accusa di Mattarella, non trovando però l’appoggio della Lega in questa iniziativa. Ora si apre una fase delicatissima che può portare alle elezioni anticipate.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome