TORINO – Resta alto il numero delle vittime e dei contagi da coronavirus in Italia. In 24 ore sono 15.267 i nuovi casi rintracciati nel Paese, a fronte di 179.015 test molecolari e antigenici rapidi, circa 95mila (94.951 per la precisione) in meno rispetto ai 273.966 del giorno precedente. Per quanto riguarda i decessi ne sono stati segnalati 354 in un giorno, in aumento rispetto ai 264 di domenica. Stando ai dati del ministero della Salute, continua a salire il tasso di positività: dal 7,8% di domenica, viene segnalato uno scatto dello 0,7% per arrivare all’8,5%. In tutto da inizio pandemia si contano 3.238.394 infezioni e 102.499 decessi.
Sono 3.157 i ricoverati positivi al Covid-19 nelle terapie intensive da Nord a Sud, +75, con 243 nuovi ingressi solo nelle ultime 24 ore. Mentre sono sono state 820 le persone ricoverate con sintomi in un giorno, per un totale di 25.338 posti letto occupati nei reparti. Per quanto riguarda i dimessi e i guariti, sono 15.807 per un totale di 2.605.538. Sul fronte delle vaccinazioni, mentre infuria la bufera su AstraZeneca, risultano 6.715.732 le dosi somministrate nel complesso.
Tra le regioni, la più colpita è l’Emilia-Romagna che segnala +2.822 contagi, seguita dalla Lombardia con 2.185, Campania 1.823 e Piemonte con 1.742.
Nel frattempo l’Italia si colora di rosso e arancione (fatta eccezione per la Sardegna, zona bianca) e scattano i controlli delle forze dell’ordine per garantire il rispetto delle norme anti-contagio. A Torino i carabinieri hanno chiuso per 5 giorni un bar e multato il proprietario, dove hanno sorpreso 6 clienti a prendere l’aperitivo. A Beinasco i militari hanno multato 15 giovani, tra i 20 e i 25 anni, che avevano organizzato una festa in un garage di proprietà di uno di loro, con musica e alcol ma senza mascherine. A Bari invece i carabinieri hanno multato una decina di ragazzi, tra i 20 e i 26 anni, che avevano preso in affitto una casa per un party. Stessa situazione a Grosseto, dove a essere sanzionati sono stati 8 ragazzi. L’arrivo dei militari a seguito di una chiamata al 112 di un cittadino che lamentava rumori e urla provenire da un appartamento vicino.
Preoccupano in Sardegna gli spostamenti nelle seconde case. E il commissario dell’azienda per la tutela della salute, Massimo Temussi, avverte: “L’unica strada per riuscire ad accogliere chi deciderà di venire in Sardegna nei prossimi giorni, è chiudere accordi con i gestori dei principali porti e aeroporti d’Italia per far fare i test anti-Covid alla partenza. Noi siamo già al limite e non possiamo fare di più”.
di Martina Coppola