Covid: 24.883 casi e 81 decessi. A 5 mesi dal vaccino la protezione dal contagio cala al 30%

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Meno tamponi e meno casi, ma tasso di positività che si impenna all’11,5%. I dati fanno registrare in Italia 24.883 nuovi contagi da Covid e 81 i decessi in 24 ore, con 217.052 tamponi analizzati. Crescono le ospedalizzazioni con 9.220 ricoveri (328 in più di ieri) e 1.089 terapie intensive (18 in più di ieri, con 85 nuovi ingressi).

Il virus corre e la corsa ai test del periodo natalizio, con 1.721.948 green pass scaricati il 24 e 433.270 download il giorno di Natale, fa emergere una curva che cresce in modo esponenziale anche se i numeri dei ricoveri non sono paragonabili con il periodo pre-vaccini.

Il 26 dicembre di un anno fa, alla vigilia del V-Day, nonostante il Paese in zona rossa, a fronte di 10.407 contagi in un giorno, i morti erano stati 261, le persone ricoverate 23.304 e 2.582 quelle in terapia intensiva.

A fare la differenza sono le oltre 108 milioni di dosi anti-Covid somministrate nell’ultimo anno che hanno portato a 46.210.620 le persone che hanno completato il ciclo e a 17.053.754 quelle che hanno effettuato la terza dose.

Domani partono, in Lombardia e nel Lazio, le prenotazioni della dose booster per i 16-17enni, mentre sono 158.884 i ragazzi di età compresa tra 5-11 anni che hanno iniziato le vaccinazioni.

Intanto, con l’obiettivo di rallentare la corsa dei contagi, è entrato in vigore il decreto festività che prevede ulteriori misure di contenimento come lo stop alle feste in piazza, il green pass rafforzato per entrare in bar e ristoranti, palestre e musei e l’obbligo di mascherina, anche all’aperto, con Ffp2 per cinema, teatri e mezzi pubblici.

Alta l’attenzione del Viminale sul rispetto delle nuove restrizioni, con 64.859 controlli e 262 multe solo ieri. Le verifiche sulle attività e gli esercizi commerciali sono state 7.409 con 64 titolari sanzionati. Da domani è atteso un nuovo picco di vaccinazioni che restano l’arma più importante contro la pandemia, come sottolinea anche l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, secondo il quale “il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose è 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per i 60-79; 6,1 volte maggiore per i 40-59”.

Dose booster fondamentale anche per prevenire i contagi perché, sempre secondo l’Iss, “dopo 150 giorni dal completamento del ciclo, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% a 30,1%”. Non è un caso che la quarta ondata stia colpendo in particolare i giovani sotto i 20 anni, con il 26% dei casi, quasi la metà dei quali si registra tra i 6 e gli 11 anni.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome