Covid: 4.526 casi e 26 morti. Speranza: “Fine stato di emergenza? Valuteremo al momento”

Foto Massimo Paolone / LaPresse Nella foto: Roberto Speranza, Ministro della Salute

MILANO – Numeri stabili quelli della pandemia Covid in Italia, con contagi in calo – a fronte della diminuzione dei tamponi, come spesso accade nel fine settimana – e decessi in discesa, ma con un aumento dei ricoveri in reparto e degli attuali positivi.

Sono infatti 4.526 i nuovi contagi, in leggera diminuzione rispetto ai 4.878 di sabato per un totale che, dall’inizio della pandemia, sale a 4.771.965. In discesa anche i decessi comunicati nelle ultime 24 ore con 26 vittime contro le 37 del giorno prima. Il tasso di positività, sale a 1,3% contro l’1% delle 24 ore precedenti.

Dati non del tutto positivi quelli dei ricoveri: se calano quelli in terapia intensiva a -4 per un totale di 342 e 17 nuovi ingressi, aumentano quelli in reparto a +47 e 2.754 nel complesso. Salgono inoltre gli attuali positivi con 2.067 nuovi casi in 24 ore e 82.448 italiani alle prese con il virus, di cui 79.352 in isolamento domiciliare.

I numeri dunque indicano che il virus non ha ancora mollato la presa, tanto che non si può escludere una proroga dello stato di emergenza, in scadenza al 31 dicembre 2021. A dirlo è lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite da Lucia Annunziata a ‘Mezz’ora in più’. “La fine dello stato di emergenza la decideremo a ridosso del termine, basandoci su evidenza scientifica. Adesso è troppo presto”, dice.

Le armi a nostra disposizione, insiste il ministro, sono i vaccini e le misure di sicurezza, a partire dalla mascherina. “I dati altri paesi devono farci riflettere e farci tenere alta l’attenzione. La Romania ha il 30% vaccinati, i nostri sono numeri molto più robusti. Ma dobbiamo tenere un livello di attenzione alto, e continuare con le mascherine e insistere con le vaccinazioni e la terza dose”, spiega ricordando come “lo scudo che abbiamo costruito con la campagna di vaccinazioni è uno scudo che funziona e ci proteggerà anche nei mesi autunnali e invernali”.

Sempre in chiave vaccini, Speranza indica l’obiettivo del 90% “alla nostra portata, sebbene ambizioso”, mentre ribadisce la necessità del green pass come strumento fondamentale nella lotta al virus specie in un momento come quello attuale con l’inverno alle porte. “I numeri, sebbene bassi, sono in crescita. Per questo penso che ci sia bisogno di grande prudenza e per ora il green pass è un pezzo essenziale della nostra strategia. Quando la situazione epidemiologica migliorerà lo valuteremo con tutta l’attenzione del caso. Ma in questo momento – sottolinea – il green pass ci serve”.(LaPresse)

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