ROMA – Il Nordest torna a tingersi di giallo. Dopo il Friuli Venezia Giulia da lunedì 6 dicembre anche l’Alto Adige diventerà zona gialla. “Non cambia tanto in termini di regole, ma se non facciamo niente diventeremo arancioni e rossi”, le parole dell’assessore alla salute, Thomas Widmann. A Bolzano le misure erano già state anticipate nei giorni scorsi con l’obbligo di mascherina all’aperto e di dispositivo di protezione FFP2 sui mezzi pubblici. Mentre la gran parte dell’Italia mantiene la zona bianca in giallo, in un futuro non troppo lontano, potrebbe finirci anche il Veneto. A lanciare l’allarme è direttamente il governatore Luca Zaia “questa settimana saremo ancora bianchi ma non è escluso che si arriverà in zona gialla – dichiara – la prossima settimana ‘ni’, quella dopo…ci siamo capiti. Siamo ad alto rischio”.
Intanto la campagna vaccinale torna a riprendere quota superando le 350mila somministrazioni giornaliere. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di richiami ma si registra anche un incremento delle prime dosi, nelle ultime 24 ore sono state oltre 32mila. Un nuovo invito alla vaccinazione arriva dall’immunologo Sergio Abrignani, membro del Cts. “La terza dose di vaccino va fatta il più presto possibile farla a cinque mesi di distanza è la soluzione migliore”, spiega mettendo in luce come, a oggi, “non ci sono evidenze che la variante Omicron possa bucare i vaccini”.
Intanto l’andamento della curva epidemiologica in Italia non modifica il suo trend di lenta crescita. I nuovi casi registrati nell’ultimo bollettino sono 12.764 con il numero degli attualmente positivi che è destinato nelle prossime ore a superare quota 200mila (ora sono 194.270). Si registrano inoltre 89 decessi e un tasso di positività all’1,8% con 720mila tamponi effettuati. Sale la pressione sugli ospedali con un saldo di +92 ricoveri e +14 terapie intensive con 64 ingressi giornalieri.
di Andrea Capello