MILANO – Da grandi colpevoli della crisi finanziaria a elemento chiave per l’uscita dal tunnel della pandemia. Le banche sono chiamate in causa come protagoniste della ripresa in quella che il commissario europeo Paolo Gentiloni ritiene essere “un’occasione unica per liberarsi, per quanto possibile, da una cappa ventennale di bassa crescita”.
Il ruolo delle banche nella ripresa
E’ il neo presidente di Unicredit, Pier Carlo Padoan, a evidenziare il ruolo degli istituti del Paese per la ripresa. a ribadirne l’importanza nel corso di un evento organizzato da ClassCnbc. “Le banche oggi sono parte della soluzione” alla crisi, “qualche anno fa molti avrebbero sostenuto che fossero parte del problema”, ha spiegato. “Oggi – ha proseguito – le banche sono molto più solide, in una situazione patrimoniale che permette di far ripartire la loro attività strutturale. Riallocare le risorse a disposizione del Paese”. Per Padoan le banche hanno “una grande responsabilità: essere un contributore importante verso una ricostruzione migliore”, oltre che “facilitare l’uscita da una situazione che rimane di emergenza”.
Il sistema bancario
E’ d’accordo anche il numero uno di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, secondo cui “oggi si sono ancora più concentrate, non siamo rimasti in tanti, ma soprattutto non tanti in grado di affrontare un ulteriore passo di aggregazione di tipo attivo e non di salvataggio. Sarà da capire quale sistema bancario sarà meglio per l’Italia” ma “avere almeno 3 gruppi bancari importanti radicati nelle migliori regioni italiane darebbe forza all’execution” del Paese. E “sarebbe un volano per le emissioni di capitale, oggi ancora più fondamentale per l’economia”.
Un punto di riferimento
Le banche fungono di fatto da collettori tra le iniziative del governo e quelle attivabili tramite privati per iniettare liquidità nel sistema Paese il più rapidamente possibile. Tra le misure statali garantite dagli istituti, il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Sul punto, nel corso del medesimo evento, è intervenuto il il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, secondo cui “meccanismi che possono migliorare il merito di credito attraverso sistemi di garanzia restano fondamentali”. Per Sabatini dunque “il sistema delle garanzie sarà centrale, non solo in Italia. Abbiamo uno strumento che funziona: rendiamolo una piattaforma su cui convogliare tutte le risorse”.
Il piano di ripresa
Il Portogallo ha inaugurato la stagione dell’incontro tra Unione europea e Stati membri per la presentazione dei piani nazionali di ripresa. L’Italia ha ribadito la sua intenzione di non presentare in ritardo il proprio Pnrr e si prepara a farlo entro il 30 aprile. I fondi europei rappresentano un’opportunità imperdibile per uscire dal tunnel della crisi e ricostruire “migliorando le nostre economie e società”, ha ribadito Gentiloni.
La linea di Moody’s
Ma per l’agenzia di rating Moody’s i fondi in arrivo dall’Europa “dovranno anche essere accompagnati da riforme economiche strutturali per migliorare il potenziale di crescita dell’Italia”. Per Moody’s è “molto probabile” che le riforme finanziate tramite le risorse europee – “se pienamente attuate, sostengano le prospettive di crescita dell’Italia nel prossimo decennio”.
(AWE/LaPresse)