MILANO – “Credo che la valutazione debba essere fatta in base alla situazione epidemiologica locale, dunque bene per gli inglesi se possono riacquistare alcune libertà”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, commenta le riaperture decise dal primo ministro inglese Boris Johnson. Ma sull’Italia spiega: “Da noi l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto è stato allentato, ma anche in una fase di circolazione contenuta del virus come l’attuale resta fondamentale mantenere l’attenzione nelle situazioni a rischio, vale a dire quando ci ritroviamo nella folla o in situazioni che non consentono il distanziamento. Non bisogna stancarsi di ricordarlo. Stanno emergendo nuove varianti che come abbiamo visto sono capaci di conquistare il campo con grande rapidità”.
Sulla variante Delta, sottolinea: “Al momento non abbiamo evidenze sufficienti per affermare che dal punto di vista clinico sia meno aggressiva, perché le infezioni si inseriscono in un contesto di popolazione vaccinata in percentuali elevate. Servono più dati per comprendere il reale impatto clinico del ceppo mutante. Sappiamo però che se siamo immunizzati al completo con doppia dose, la protezione dalla variante è molto alta. Specie per quanto riguarda effetti più gravi, ricovero e mortalità”.
Resta fondamentale il monitoraggio: “Noi contiamo molto sul nostro sistema di monitoraggio, che copre tutte le Regioni e garantisce dati attendibili. È basato su due pilastri. Il sequenziamento quotidiano da parte delle Regioni su campioni casuali e categorie particolari, esempio persone che si infettano una seconda volta o contraggono l’infezione anche se vaccinate. Questi dati confluiscono nel bollettino quindicinale. L’altro pilastro sono le indagini flash su un campione rappresentativo della popolazione. Nell’ultima fotografia la variante Delta risultava in crescita. È un sistema costruito per cercare le varianti ritenute preoccupanti e quelle che potenzialmente lo possono diventare. L’Italia sta ulteriormente rafforzando l’attività di sequenziamento”.
Ma i casi non stanbno più diminuendo: “L’auspicio è che si possa scendere ancora, ma i dati al momento mostrano che la discesa si è fermata. La scommessa è mantenerci su numeri più bassi possibile che ci garantiscano di poter tracciare i casi positivi”.
(LaPresse)