MILANO – L’effetto Omicron pesa in modo molto rilevante sull’andamento delle attività economiche del terziario di Milano, Monza Brianza, Lodi. Il dato emerge chiaramente dai risultati del sondaggio di Confcommercio Milano – con i dati elaborati dall’Ufficio Studi – che, in tre giorni, ha coinvolto oltre 1.000 imprese. Maggiori risposte da ristorazione (26%), servizi (20%), dettaglio non alimentare (19%). Per il 72% la moltiplicazione dei contagi ha provocato il calo della clientela e per il 41% ci sono difficoltà per dipendenti/collaboratori a casa in quarantena. Segnalati problemi anche nei rifornimenti (21%). Solo l’8% delle imprese non rileva variazioni significative.
Pesa e ha conseguenze economico/organizzative dirette per molti operatori anche la crescita dello smart working: lo rileva il 68% delle imprese. In particolare per ristorazione e ricettività (87%). E il 67% valuta una ricaduta negativa sugli affari con l’eventuale passaggio della Lombardia in zona arancione che comporterebbe molte limitazioni senza Green Pass: il 57% stima una perdita variabile dal 10 al 30%. Il 10% teme anche il rischio di chiusura.
Altissima – il 91% delle imprese – è l’insoddisfazione sulle misure economiche attualmente in vigore per contrastare gli effetti dell’emergenza Covid. Come priorità il 37% chiede agevolazioni fiscali, il 28% maggiori e più rapidi indennizzi, una moratoria creditizia il 18%, la cassa integrazione Covid il 17%.
C’è fiducia nel vaccino: l’80% è d’accordo con l’obbligo introdotto per gli over 50. Più articolata, invece, la valutazione generale sui provvedimenti e le iniziative per contrastare l’emergenza pandemica: misure eccessive per il 55%, insufficienti per il 45%.
“A causa degli effetti della variante Omicron – dichiara Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – le imprese del terziario rischiano una nuova e profonda crisi. Cali di fatturato e problemi di personale sono le criticità più evidenti. Da qui la richiesta urgente al Governo ma anche alle istituzioni locali, di attivare al più presto sostegni per i settori imprenditoriali più colpiti. In particolare indennizzi, rinnovo cassa Covid e moratorie fiscali e creditizie. Certamente non ci troviamo di fronte a una situazione estrema come l’inizio della pandemia. Oggi abbiamo armi efficaci – come i vaccini – per affrontare l’emergenza sanitaria ma non va assolutamente sottovalutata la nuova sofferenza del sistema imprenditoriale”. Il 43% di Milano città, il 31% hinterland milanese, il 18% Monza Brianza, l’8% Lodi.
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