Covid, Crisanti: “Basta tamponi fai da te, serve un’indagine sull’immunità”

Le parole del professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova e all'Imperial College di Londra

TORINO – “I contagi attuali, al netto dei danni che purtroppo causano alle persone fragili, sono come una vaccinazione di massa che ci proteggerà dalle ondate invernali. Sempre che non arrivi una variante totalmente nuova rispetto a Omicron a scompaginare lo scenario”. Così Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova e all’Imperial College di Londra, in un’intervista a La Stampa. Si trova in California per un congresso e cerca di trovare il lato positivo di quella che definisce una “situazione evitabile se tutti si fossero vaccinati e se esistesse un sistema di monitoraggio della popolazione”.

“Circa 25 milioni di italiani – sottolinea – sono stati infettati da Omicron in momenti diversi. Ogni mese ci sono 5 milioni di contagi e se l’immunità dura sei mesi vuol dire che al settimo mese altri 5 entrano nei contagiabili. I suscettibili, in questo modo, restano costanti nel tempo, determinando ondate simili”. Sulle misure di sicurezza, Crisanti afferma che “gli over 70 con patologie devono usare le mascherine Ffp2, farle indossare a chi gli sta vicino ed evitare gli assembramenti” e “vanno aboliti i tamponi fai da te comprati in farmacia, che accecano il sistema sanitario perché nessuno si autodenuncia o lo fa tardivamente. Bisogna tornare a una certificazione terza di positività. Insomma, il tampone va fatto davanti a un controllore”.

(LaPresse)

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