Covid, esplodono i casi: quasi 80mila in 24 ore. Allarme Bambin Gesù: “Tanti neonati”

Sono 78.313 i nuovi casi positivi al Covid registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Un record che polverizza quello già allarmante raggiunto il giorno di Natale, quando i contagi sono stati 54.762.

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Sono 78.313 i nuovi casi positivi al Covid registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Un record che polverizza quello già allarmante raggiunto il giorno di Natale, quando i contagi sono stati 54.762. Ieri, invece, il conteggio si era fermato a 30.810. Negli ultimi 7 giorni (22-28 dicembre) ci sono stati 320.255 nuove diagnosi, in crescita dell’80,7% rispetto alla settimana precedente (15-21 dicembre). I decessi sono 202 (il giorno prima 142).

Aumentano anche i ricoveri: +366 nei reparti ordinari, su un totale di 10.089, e +19 ingressi in terapia intensiva (+13,1%), che porta a 1.145 il totale. E’ record anche per quanto riguarda i tamponi: sono stati 1.034.677 quelli processati (contro i 343.968 di ieri) con un tasso di positività che scende lievemente attestandosi al 7,6% (-1,4%). E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute, ormai più simile ad un bollettino di guerra.

I positivi, infatti, non sono mai stati così tanti da inizio pandemia, anche in ragione del numero molto più elevato di tamponi effettuati. Cifre che spaventano, soprattutto perché il virus non risparmia i bambini. Nemmeno i neonati. E’ l’allarme lanciato da Andrea Campana, responsabile del Centro Covid dell’ospedale Bambino Gesù di Palidoro che, contattato da LaPresse, spiega che “metà dei bimbi ricoverati nella struttura ha meno di 3 mesi”.

Pur rassicurando sul fatto che la malattia non presenta “maggiore gravità” rispetto ai mesi scorsi e che la “maggior parte dei contagiati non ha bisogno di essere ricoverato”, Campana evidenzia che ormai tra la popolazione contagiata dal Covid “un quarto è in età pediatrica”. Nella struttura di Palidoro, infatti, la maggior parte dei bambini ricoverati “ha meno di 12 anni, molti sono sotto i cinque perché non vaccinati. Leggendo i miei posti letto occupati in questo momento, il più grande ha 16 anni, ci sono due bambini di sei giorni e altri di mesi, la metà sono bambini sotto i tre mesi”, spiega Campana.

“Dall’1 al 28 dicembre – prosegue – sono stati 62 i bambini ricoverati, con 46 dimessi e 26 genitori risultati positivi”. Al momento “i ricoverati sono 16”. Numeri più alti se paragonati ai mesi scorsi. “Siamo al 25% rispetto all’1% del primo di marzo 2020”, avverte Campana.

La cosa positiva, ribadisce, “è che la gravità non sembra essere importante” ma “dobbiamo capire quanti hanno avuto la variante Omicron e capire se nel bambino oltre a essere più contagiosa ha una espressione differente”. Anche perché nel reparto di Roma del Centro Covid “c’è un adolescente ricoverato in rianimazione senza co-morbidità”, cioè senza altre malattie.

“Molti bambini arrivano sintomatici e continuiamo a seguirli a casa”, aggiunge. “Al momento abbiamo circa 2 ingressi al giorno, ma è presto per capire quanto gravi saranno gli effetti dei festeggiamenti del Natale e del Capodanno”. Quanto alle complicanze per i ricoverati, sono principalmente “cardiache, gastrointestinali, polmonari, ematologiche, oltre alle convulsioni per febbre alta e persistente”.

L’unica arma resta il vaccino. “I bambini di pochi mesi positivi al Covid sono principalmente figli di mamme non vaccinate, perché la vaccinazione in gravidanza non è partita come ci aspettavamo”, conferma Campana. “Eppure ora sono tanti mesi che le indicazioni raccomandano il vaccino in gravidanza”, aggiunge. “Più recente è quella che le raccomanda anche nei primi tre mesi”.

Per comprendere meglio l’impatto del Covid sulla popolazione pediatrica bisognerà comunque aspettare i dati sulla variante Omicron. “Mi aspetto che nel giro di un paio di settimane prenderà il sopravvento sulla Delta e capiremo se sui bambini continuerà a essere una forma lieve o moderata di malattia”.

di Giusi Brega

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