ROMA – La variante Delta “che sta imperando nel mondo europeo preoccupa tutti”, ma bisogna avere fiducia nella scienza e soprattutto nei vaccini, l’unica arma a disposizione contro il Covid. Il Commissario straordinario per l’emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo, non ha dubbi e si affida alle statistiche per evidenziare che “le persone che hanno ricevuto tutte e due le dosi sono veramente protette dall’ospedalizzazione, dalla terapia intensiva o dall’evento più nefasto”, la morte. “Questo è molto importante – aggiunge Figliuolo in occasione della presentazione del libro ‘Generazione V. Virus, vaccini e varianti. Viaggio nella nuova normalità’ di Guido Rasi, di cui ha scritto la prefazione – ma deve indurci a continuare ad avere comportamenti corretti”.
Un ritorno alle abitudini perse
Insomma, tenere duro per non vanificare quanto fatto finora. Concetto ripreso dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ricorda i mesi “indimenticabili” vissuti, guardando però con ottimismo al futuro: “Siamo ancora dentro una battaglia che stiamo affrontando con ogni energia, che ci vede chiaramente in una situazione diversa rispetto alle settimane precedenti, ma che dobbiamo continuare assolutamente a non sottovalutare. Grazie alla campagna di vaccinazione siamo nelle condizioni di poter gradualmente tornare ad abitudini che avevamo dovuto per forza mettere da parte”.
E anche Speranza si affida alle statistiche: “I numeri sono sotto gli occhi tutti. Fino a poche settimane fa avevamo 3.800 persone in terapia intensiva, ora siamo sotto i 400, il 90% in meno; abbiamo sfiorato le 30mila persone ricoverate in area medica, ora siamo sotto le 2.500, ancora più del 90% in meno. E anche il dato più brutto, quello dei decessi, è molto sceso rispetto alle settimane precedenti, ma dobbiamo continuare a lavorare con il massimo di attenzione perché l’obiettivo di tutti deve essere arrivare a 0 decessi in tutte le Regioni”.
Salvaguardia dei bilanci
Regioni che intanto hanno raggiunto con lo Stato un importante accordo di salvaguardia dei bilanci. L’intesa riconosce, per una quota allo stato parziale, lo sforzo profuso dai sistemi sanitari territoriali nel reagire alla pandemia. In sostanza, spiega il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Massimiliano Fedriga, l’accordo “è un primo passo riguardante una parte delle spese che abbiamo sostenuto nel 2020 per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e altre forniture necessarie a combattere l’emergenza Covid-19, e ammonta a un totale di un miliardo di euro”. Più della metà sarà erogato ad Emilia Romagna (216,5 milioni), Veneto (197,5) e Lombardia (135,4), mentre la fetta più piccola, 612mila euro, andrà al Molise.
Vaccini
Attesi dalle Regioni però sono anche i vaccini. E secondo i dati della Fondazione Gimbe, al 23 giugno risultano consegnate 50.320.824 dosi, pari al 66% di quelle previste per il primo semestre 2021. “Rispetto alle forniture stimate nel Piano vaccinale – spiega il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – rimarrebbero da consegnare entro la fine del secondo trimestre 25,9 milioni di dosi, il 34% di quelle originariamente previste. E’ certo che non arriveranno 18,6 milioni di dosi entro fine mese”. Figliuolo però sul tema vaccinazioni ricorda che “oggi siamo a oltre 48 milioni di somministrazioni. Credo sia un ottimo traguardo, chiaramente si può fare sempre meglio. Quando sono arrivato eravamo a poco più di 4 milioni di vaccini”.
(LaPresse/di Ronny Gasbarri)