Covid, Fratoianni: “Domani mattina porto mio figlio a vaccinarsi”

"Si dovrebbe smettere di azzuffarsi con la realtà, e vale per una discussione nei talk che va avanti da 2 anni su questa maledetta pandemia, ma che spesso non fa i conti con la realtà, che cambia e che muta esattamente come muta il virus".

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni

MILANO – “Si dovrebbe smettere di azzuffarsi con la realtà, e vale per una discussione nei talk che va avanti da 2 anni su questa maledetta pandemia, ma che spesso non fa i conti con la realtà, che cambia e che muta esattamente come muta il virus”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ai microfoni di ‘Agorà’ su Rai3. “Dunque sarebbe bene un’uniformità europea? Certo, e questo è un problema – aggiunge – perché è il segno di un limite, purtroppo non solo in materia sanitaria, ma in generale nella capacità di costruire politiche omogenee a livello continentale. Misurarsi con la realtà significa, siccome lo abbiamo sempre saputo e ancor più oggi che la variante micron fa ancora più paura, abbiamo sempre saputo che il vaccino è fondamentale ma di per sè non è sufficiente, non garantisce al 100%. Allora non azzuffarsi con la realtà significa anche evitare che green pass, super green pass, tutte misure che sostengo, diventino talvolta la scusa per andare troppo lenti negli investimenti per trasporto più efficaci dove oltre ai controlli ci siano più mezzi e spazio, per scuole con meno bambini nelle classi e con sistemi di ricambio aria efficienti. Perchè su tutto questo è vero che non lo risolviamo parlandone oggi, ma sono due anni che queste scelte devono essere fatte”. “Io domattina – conclude Fratoianni – porterò il mio bambino a farsi il vaccino, e sono felicissimo di poterlo fare, noi siamo fortunati. Questo è decisivo come anche il vaccino come bene comune: della liberazione dei brevetti se ne parla da mesi in forma retorica ma ogni volta che c’è un passaggio decisivo la Ue e il nostro governo non fanno il loro dovere, perchè c’è una piccola parte di mondo che sta facendo la terza dose, ma c’è un’enorme parte del Pianeta senza neanche la prima dose, altro che uscire dalla pandemia così…”.

LaPresse

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