MILANO – “Sono frastornato, è accaduto tutto troppo in fretta. Temo di avere fatto da untore, portando a casa il virus. Ci ha preso tutti, in famiglia. Ma mentre noi guarivamo lei cominciava ad avere seri problemi di saturazione. Da quando è stata ricoverata non l’ho più vista. Un dolore tremendo”. A raccontarlo al Corriere della Sera, a proposito della morte della moglie Irene Vercellini a causa del coronavirus, è Beppe Furino, ex gloria della Juventus.
Non è la prima epidemia che Furino è costretto ad affrontare nella sua vita: “Ci furono dei casi di tifo in Campania, nel paese di mio padre. Andai a vivere per un anno dai nonni a Ustica. Ero juventino ben prima di arrivare a Torino. La mia carriera è stata una cavalcata felice, il calcio mi ha dato tutto”. Ma i suoi erano “altri tempi, altri derby. Il Toro lottava con noi per lo scudetto. Anche l’ultima Juve è cambiata. Il ko con il Benevento mi ha sbalordito. Non capisco come possano mancare motivazioni a chi è strapagato per fare il mestiere più bello del mondo”.
(LaPresse)