Covid, il G7 chiederà all’Oms una nuova indagine sull’origine del virus

Ancora troppi i dubbi da dissipare in merito alle origini della pandemia. E così si chiede una nuova e più trasparente indagine su quanto sarebbe avvenuto nei laboratori cinesi di Wuhan

La sede italiana dell'Oms (Foto Palazzo Chigi/Filippo Attili/LaPresse)

Il G7 chiederà all’Oms una nuova indagine sull’origine del virus Covid-19 a Wuhan, in Cina. E lo farà con un comunicato la cui bozza verrà esaminata da domani a domenica in Cornovaglia, in quanto, a tutt’oggi, esistono ancora troppi i dubbi in merito alle origini della pandemia. Una richiesta da parte del G7 che segue quella griffata Joe Biden, di allargare l’inchiesta sulla pandemia, anche se ancora oggi si continua a credere da parte degli scienziati alla teoria del ‘salto di specie naturale’ da animale a uomo. In effetti una inchiesta è stata già fatta nell’inverno scorso da dove pare si sia evinto che sia “estremamente improbabile che la pandemia abbia avuto origine in laboratorio”.

Capire l’origine del virus

La precisazione arriva direttamente da Bruxelles da parte della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: “E’ della massima importanza sapere quale sia l’origine del coronavirus. Dall’esperienza della crisi finanziaria abbiamo tratto delle lezioni. Abbiamo fatto delle analisi, sviluppato strumenti, per essere più rapidi a rispondere in futuro in casi simili. Lo stesso deve avvenire qui, è una pandemia orribile. Dobbiamo sapere da dove è arrivata, per trarre le giuste lezioni e per sviluppare gli strumenti giusti, per assicurarci che non succeda mai più“.

La speranza

Von der Leyen ha poi aggiunto: “Gli esperti che indagano devono avere un accesso completo a tutto quello che è necessario per trovare la fonte di questa pandemia. E in ragione di questo dovremo trarre le conclusioni. C’è un’ampia gamma di opzioni diverse che vengono esaminate ora ed è importante che arriviamo al quadro giusto di quale sia stata l’origine della pandemia. Per questo le squadre che torneranno ad indagare devono davvero avere accesso alle informazioni e ai siti”.

Più trasparenza

A Ursula von der Leyen fa eco il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: “Siamo molto chiari, serve piena trasparenza per imparare la lezione. Sosteniamo tutti gli sforzi tesi a fare chiarezza. Il mondo ha diritto di sapere esattamente che cosa è successo. Sosterremo certamente tutti gli sforzi per avere trasparenza”.

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