Covid, in una settimana impennata di contagi dell’80 per cento

People line up to get tested for coronavirus in Bolzano, northern Italy, Friday, Nov. 20, 2020. Citizens in Italy’s small Germany-speaking province of South Tyrol were lining up Friday at schools, gymnasiums and pharmacies for a mass COVID-19 screening that officials hope will speed a lifting of the partial lockdown and get children back to school. (AP Photo/Antonio Calanni)

ROMA –  Variante Omicron, salgono i nuovi casi. Lo dicono i dati della Fondazione Gimbe, secondo i quali “nella settimana dal 22-28 dicembre si è registrato un incremento dei nuovi casi in tutte le regioni, fatta salvo la provincia di Bolzano. E in 45 province si registrano oltre 500 casi per 100 mila abitanti”.


Cartabellotta: “Spingere per copertura vaccinale”
Il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, ha spiegato che “l’obiettivo primario è di contenere il sovraccarico degli ospedali spingendo al massimo su coperture vaccinali e richiami e limitare la circolazione del virus con mascherine e distanziamento. La corsa ai tamponi senza regole, infatti, presenta diversi ‘effetti collaterali’: innanzitutto, sovraccarica il sistema di testing dei tamponi molecolari, impedendo di testare con tempistiche adeguate chi ne ha realmente bisogno perché sintomatico o contatto di soggetto a rischio. In secondo luogo, il ricorso sregolato ai tamponi rapidi da parte di soggetti asintomatici contribuisce ad alimentare false sicurezze, vista la probabilità del 30-50% di falsi negativi. Ancora, indipendentemente dalla revisione della durata della quarantena, l’emersione di un numero così elevato di casi rischia di paralizzare il Paese con un lockdown di fatto, alimentando peraltro una narrativa distorta dominata dagli altisonanti dati dei contagi e non dal loro reale impatto su ricoveri, terapie intensive e decessi, oltre che su altri esiti di salute non dipendenti da Covid”.

I dati
Dal report settimanale della Fondazione, si evince che i decessi salgono a 1.024 di cui:36 riferiti a periodi precedenti, con una media di 146 al giorno rispetto ai 126 della settimana precedente. E Cartabellotta ha aggiunto: “Da due mesi e mezzo si rileva un aumento dei nuovi casi, che nell’ultima settimana ha subìto un’ulteriore impennata, superando quota 320 mila, sia per l’aumentata circolazione virale, sia per l’incremento del numero dei tamponi”. Ovvero la media mobile a 7 giorni dei nuovi casi è schizzata da 27.199 del 22 dicembre a 45.753 il 28 dicembre (+68,2%) e il rapporto positivi/persone testate ha raggiunto il 37,8%, indicando che in assenza del calo dei tamponi nei giorni festivi il numero dei nuovi casi sarebbe ancora maggiore. E ancora, nella settimana 22-28 dicembre 2021 in tutte le Regioni, ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 9,6% del Friuli-Venezia Giulia al 257,6% dell’Umbria.  In 45 Province l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti con Milano in testa (1.243), seguita via via da Lodi (1.158), Monza e della Brianza (1.023), Varese (907), Perugia (896), Pavia (891).

Situazione tamponi
Sempre secondo la Fondazione si evince come il sistema di testing sia ormai in tilt a causa dei troppi falsi negativi dei tamponi antigenici e avverte del rischio di un lockdown di fatto indipendentemente dalla modifica delle regole sulla quarantena, con l’emersione di un numero enorme di casi e sganciati dalla modifica delle regole sulla quarantena. Nelle ultime due settimane il numero dei tamponi totali è passato da 3.750.804 della settimana 8-14 dicembre a 5.175.977 della settimana 22-28 dicembre (+38%), per l’incremento sia dei tamponi rapidi (+1.018.733; +38,7%) che di quelli molecolari (+406.440; +36,3%). “Questi dati – spiega Cartabellotta – dimostrano una notevole crescita della circolazione virale sia per la progressiva espansione della variante Omicron, molto contagiosa, che per l’aumento dei contatti sociali nel periodo delle festività, il cui impatto su ricoveri e decessi sarà visibile nelle prossime settimane”.

Ricoveri
Per quanto concerne i ricoveri in terapia intensiva, “sul totale degli attualmente positivi che consegue a vari fattori: identificazione di un maggior numero di casi, aumento delle coperture vaccinali e delle terze dosi, aumento del numero delle persone guarite e numero elevato di casi nella fascia 0-11, meno soggetta a forme severe di malattia. Inoltre, nelle prossime settimane, si potrà valutare anche la possibile minor virulenza della variante omicron. In particolare, negli ultimi 14 giorni per l’area medica la media mobile a 7 giorni è scesa dal 2,42% del 14 dicembre all’1,87% del 28 dicembre e per le terapie intensive dallo 0,30% del 14 dicembre allo 0,22% del 28 dicembre”. Il responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione ha sottolineato come “sul fronte ospedaliero aumentano ancora i posti letto occupati da pazienti covid: rispetto alla settimana precedente +20,4% in area medica e +13,1% in terapia intensiva”. A livello nazionale, al 28 dicembre, il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid è del 15,9% in area medica e del 12,6% in area critica, con notevoli differenze regionali: la Provincia Autonoma di Trento supera la soglia del 15% in area medica (17,8%) e del 20% in area critica (25,6%); le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (28,3% area medica e 12,8% area critica), Friuli-Venezia Giulia (22,2% area medica e 14,9% area critica), Lazio (16% area medica e 14,3% area critica), Liguria (28,8% area medica e 18,7% area critica), Lombardia (16,2% area medica e 12,6% area critica), Marche (21,6% area medica e 16,7% area critica), Provincia Autonoma di Bolzano (17,4% area medica e 18% area critica), Piemonte (19,2% area medica e 14,6% area critica), Sicilia (18,7% area medica e 10,2% area critica) e Veneto (17,5% area medica e 16,5% area critica).

Vaccini: calano gli over 12
Altro dato messo in evidenza dalla Fondazione è quello dei vaccini degli over 12 nella settimana che va 20 al 26 dicembre con il “numero dei nuovi vaccinati che è sceso a 201.180 (-27%) rispetto ai 275.641 della settimana precedente: tuttavia, a fronte di 93.771 nuovi vaccinati nella fascia 5-11 anni, crolla il numero degli over 12”, Mentre per le coperture di almeno una dosa di vaccino i dati si dimostrano alquanto variabili rispetto alle diverse fasce d’età (dal 97,8% degli over 80 al 6,3% della fascia 5-11), così come sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto il 72,5%, nella fascia 70-79 il 57,9% e in quella 60-69 anni il 48,3%”.

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