GIACARTA (Indonesia)– L’Indonesia ha superato i 100mila morti confermati per Covid-19, triste traguardo in un Paese alle prese con la peggiore ondata di pandemia alimentata dalla variante Delta. Si ritiene che queste cifre siano sottostime e che la cifra reale possa essere molto più alta. Ci sono voluti 14 mesi all’Indonesia per superare la soglia dei 50mila morti alla fine di maggio e poco più di nove settimane per raddoppiarla. Il ministero della Salute ha registrato 1.747 nuovi decessi per Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando il totale a 100.636. Dall’inizio di giugno, più di 2.800 persone sono morte durante l’autoisolamento in casa, secondo LaporCovid-19, gruppo indipendente che tiene traccia dei decessi in casa. Alcuni di questi decessi si riflettono nelle cifre ufficiali, ma altri no, ha detto l’organizzazione. “Sono stati respinti dagli ospedali, quindi sono tornati a casa e hanno fatto l’autoisolamento con accesso limitato alle medicine, senza ossigeno e senza monitoraggio da parte dei medici, fino alla morte”, ha detto Ahmad Arif, uno dei fondatori.
L’Oms afferma che gli ospedali hanno bisogno di stanze di isolamento, forniture di ossigeno, dispositivi medici e di protezione individuale, nonché ospedali da campo mobili e sacchi per cadaveri. Lia Partakusuma, segretaria generale dell’Indonesia Hospital Association, ha affermato che i letti per la terapia intensiva continuano a scarseggiare, soprattutto al di fuori di Java, dove ha affermato che la sua associazione ha ricevuto molte segnalazioni di persone che muoiono in casa. “È molto raro che i pazienti vengano e entrino direttamente in terapia intensiva”, ha detto. “Molti di loro si rifiutano di aspettare al pronto soccorso, forse si sentono a disagio, quindi decidono di tornare a casa”, ha aggiunto. L’Indonesia, il quarto Paese più popoloso del mondo, ha registrato oltre 3,5 milioni di casi di Covid-19 da marzo 2020. Luglio è stato il mese più mortale, con oltre 30.100 decessi, più del triplo dei 7.914 segnalati a giugno. L’attuale tasso di mortalità pro capite è uno dei peggiori della regione, secondo solo al Myanmar.
(LaPresse)