Crescono i casi di Covid tra i banchi di scuola. Lo segnala l’Iss nel suo report esteso in cui evidenzia come la percentuale dei diagnosi tra i bambini in età scolare è del 17,5% rispetto al 14,9% del resto della popolazione. Nell’ultima settimana, il 17% dei casi in età scolare il Covid è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 41% nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni e il 42% nella fascia 12-19 anni.
A farla da padrona resta la variante Omicron, che in Italia a oggi riguarda il 100% dei casi con una netta prevalenza (al 94,4%) della sottovariante BA.5. Scendono le reinfezioni: negli ultimi 7 giorni, infatti, si è passati dal 15,8% al 15,3% dei casi.
Intanto i dati del ministero della Salute sull’andamento della pandemia registrano un lieve calo: nelle ultime 24 ore, infatti, sono 43.716 i nuovi contagi da Covid (ieri erano stati 44.672). Diminuite anche le vittime: 60 contro le 62 registrate precedentemente. Il tasso di positività scende al 20,3% (ieri era il 21,7%), ma va segnalato comunque che il dato è stato calcolato anche a fronte di un numero inferiore di tamponi effettuati: i test molecolari e antigenici processati, infatti, sono 215.035 rispetto ai 205.555 del giorno precedente.
“Bisogna essere molto netti, non c’è nessun allarme, oggi, nel Paese. Siamo ottimisti perché l’Italia ha una grande immunità ibrida determinata dalla partecipazione massiccia dei cittadini alla campagna di vaccinazione e al contagio che c’è stato: può essere sufficiente ma fragili e anziani devono vaccinarsi”, il commento di Francesco Vaia, Direttore Generale dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma,all’attuale situazione sanitaria legata pandemia. Rivolgendosi poi al governo, rilancia facendo un appello “perché metta come priorità tra i suoi obbiettivi quello di occuparsi della ventilazione meccanica nei luoghi della socialità”.
di Giusi Brega