ROMA – L’Italia vede la luce in fondo al tunnel del covid. Dopo l’aumento vertiginoso dei casi per settimane a causa della variante Omicron la curva ha imboccato la strada della discesa. Nell’ultimo monitoraggio infatti tutti gli indicatori principali sono in calo. L’Rt si attesta a 0,93, sotto la soglia di 1 che indica un’epidemia in espansione, l’incidenza a 1.362 ogni 100mila abitanti (era 1.823 sette giorni fa) e il tasso di occupazione in area medica e terapia intensiva al 29,5% e 14,8% rispetto al 30,4% e 16,7% dell’ultima rilevazione. Restano comunque alcune differenze su base regionale e, con esse, arrivano altri cambi di colore. Da lunedì saranno le Marche ad entrare in zona arancione.
La circolazione rimane “molto sostenuta” ma il segnale di decrescita è “evidente”, dice il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, parlando di “segnali di ottimismo”. La discesa della curva si vede in tutte le fasce di età, compresa quella 0-19 anni, che resta comunque quella con la circolazione più elevata. A tal proposito il ministero dell’Istruzione ha fornito i dati relativi relative alle scuole. Nell’ultima settimana l’81,2% degli alunni ha frequentato in presenza. Le classi in quarantena sono state il 17,2% del totale mentre l’82,8% è rimasto aperto. I maggiori disagi si sono verificati nella scuola dell’infanzia dove il 23,5% degli alunni è risultato positivo o in quarantena. Una percentuale che scende al 22,7% alla primaria (positivi o in dad) e crolla al 15,8% nelle secondarie di primo e secondo grado (anche in questo caso viene attivata la dad). Per quanto riguarda i docenti il 92,1% ha esercitato in presenza.
I dati – argomenta ancora Brusaferro – evidenziano invece come con la variante Omicron “persone che hanno contratto precedentemente l’infezione possano reinfettarsi”. Per questo, gli fa eco il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, “conviene mantenere comportamenti ispirati alla prudenza e completare il ciclo vaccinale”. Un invito a “restare con i piedi per terra e avere ancora massima prudenza” giunge dal ministro della Saute, Roberto Speranza. La ‘road map’ per l’uscita dalle ultime restrizioni sembra comunque tracciata. L’obiettivo è quello di porre fine allo stato di emergenza al 31 marzo ma, nel frattempo, verranno eliminate altre misure a partire dall’uso delle mascherine all’aperto. “Credo che con questi dati si possano togliere dall’11 febbraio”, dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Sempre per la stessa data è “possibile” pure la riapertura delle discoteche.
Pure i dati delle ultime 24 ore confermano le buone notizie. I nuovi contagi rilevati sono stati 99.522 con un tasso di positività dell’11,2% (-1,1%). Scende anche la pressione sugli ospedale mentre resta alto il numero dei decessi. Nell’ultimo rilevamento ne vengono segnalati 433, ma anche questo parametro è fortunatamente destinato a scendere nei prossimi giorni.
(LaPresse)