Covid, lo studio sui contagi: “Situazione critica in 9 regioni su 21”

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Allarme terapie intensive: situazione critica in 9 regioni su 21. E’ quanto emerge dai dati dell’Instant Report Covid-19, dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica. Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Molise, Umbria, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Marche le regioni che presentano importanti criticità delle terapie intensive dovuta all’alto numero di ricoveri di pazienti Covid. Una situazione che ha visto nella settimana passata la crescita del valore nazionale pari a 230 ogni 100.000 residenti. Intanto la distribuzione settimanale dei vaccini prosegue con: due dosi su quattro per la prima somministrazione, una dose su quattro per la seconda mentre e la restante altra una dose su quattro resta ferma in frigo.

Cicchetti: “Gestione della pandemia consolidata”
Secondo Americo Cicchetti, direttore dell’Altems “è chiaro ormai che questa terza ondata si sia abbattuta sul nostro Paese  e anche la gestione della pandemia sembra essere consolidata. Infatti – continua – come per la seconda ondata, che nonostante avesse valori molto alti nelle ospedalizzazioni ad alta intensità, ha visto un aumento preponderante nei valori degli isolati a domicilio, segno di una mutata consapevolezza riguardo le potenzialità del territorio nella gestione della crisi, anche durante la terza ondata la pressione sui servizi assistenziali sembra seguire la stessa distribuzione”.

I dati
Cicchetti spiega inoltre che “nell’ultima settimana ci sono stati +80,70 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, +4,94 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e +0,67 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti. Tuttavia la soglia di allerta deve rimanere alta perché il valore medio settimanale dei nuovi ingressi in Terapia Intensiva registrata da settimane un trend in aumento, è pari a 2,98 x 100.000 abitanti, e 9 Regioni su 21 (circa 1 Regione su 2) hanno superato le soglie del 30% e del 40% individuate come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica”.

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