Covid, l’Oms: “Italia vicina al picco dei contagi”

Sileri: "Saremo tutti contagiati da Omicron, il vaccino è fondamentale per evitare di contrarre la malattia in forma grave"

Vaccinazione anti Covid-19 per i minori di 12 anni al centro vaccinale pediatrico del Museo Explora Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

“In Italia e in Grecia picco dei contagi vicino”. Lo ha detto il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge: “Ci stiamo avvicinando moltissimo al picco ed è molto probabile che in Europa arrivi prima di quanto previsto, entro 2,3 settimane”. Intanto nel nostro Paese è stata superata la soglia dei 2,5 milioni di pazienti attualmente positivi alla variante Omicron a cui “non si può scappare, ed anche se è più mite a livello individuale – ha aggiunto Kluge – considerando il numero di non vaccinati prevediamo che in qualsiasi momento da qui a marzo 40 paesi europei su 53 subiranno un elevato stress su ricoveri e terapie intensive”.

I dati

Gli ultimi dati forniti dal Ministero della Salute hanno evidenziato “149.512 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri 180.426) con 248 morti, mentre ieri erano state 308″. E con “927.846 tamponi effettuati, il tasso di positività è al 16,1%, in aumento”. Per quanto concerne invece le ospedalizzazioni si è raggiunto il numero di “1.691 di pazienti ricoverati in terapia intensiva, 14 in più nel saldo tra entrate e uscite, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 18.719 (+349). Superati i 2,5 milioni di attualmente positivi in Italia: sono 2.548.857, con un incremento nelle ultime 24 ore di 78.010”.

Sileri: “Saremo tutti contagiati”

Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri “Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo che arrivi un’altra variante, quasi tutta la popolazione italiana avrà incontrato questa variante”, per cui solo con il vaccino è “dieci volte meno probabile contrarre malattia grave o morire. Chi è vaccinato – ha aggiunto – sarà più protetto e potrà avere probabilmente una forma più leggera, ma chi non lo è ha molti più rischi di andare in terapia intensiva”, in quanto “il Covid non è diventato una banale influenza e le sue conseguenze su chi non è vaccinato, anche se giovane e in buona salute, possono essere molto serie”.

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