ROMA – “La pandemia ha incrementato le ricchezze dei già miliardari”. Lo dice in un report la Confederazione internazionale di organizzazioni no-profit (Oxfam) pubblicato per l’annuale Forum economico mondiale, secondo cui “l’emergenza sanitaria ha portato la ricchezza dei miliardari a raggiungere il 13,9% del Pil mondiale. Nel 2000 era al 4,4%”.
Crescono i profitti
Secondo Oxfam “i profitti più alti sono quelli registrati dalle imprese che operano nei settori caratterizzati da un forte monopolio: energia, alimenti, farmaceutica”. Sono così aumentati i Paperoni: negli ultimi due ce ne sono contati 573 in più. Una situazione che ha portato però “il numero di persone nel mondo a rischio povertà estrema che lambisce i 263 milioni”. Pertanto “gli utili legati all’emergenza sanitaria aumentano così il divario tra i ricchi e i poveri, che continuano ad aumentare”. Dati che hanno incentivato la Oxfam a chiedere ai governi “di tassare gli extraprofitti realizzati sulle spese delle famiglie, le cui condizioni economiche sono messe a dura prova dall’inflazione e dai rincari energetici”
La crescita esponenziale
Secondo le stime effettuate, da quando ha avuto inizio la pandemia le grandi imprese hanno aumentato le loro ricchezze nel settore energetico e in quello alimentare di circa “453 miliardi di dollari, ovvero un miliardo di dollari ogni due giorni: il totale dei miliardari ha raggiunto quota 2.668″. Secondo Oxfanm ad oggi “la loro ricchezza netta è pari a 12.700 miliardi di dollari, con un incremento che, in termini reali, durante la pandemia è stato di 3.780 miliardi di dollari”. Tra le “multinazionali energetiche – si legge nel report – il profitto al secondo portato a casa da cinque delle più grandi come BP, Shell, Total Energies, Exxon e Chevron, è di 2.600 dollari”. Una crescita registrata anche nel settore alimentare che ha portato “62 persone a passare dallo status di milionario a quello di miliardario”. Per quanto concerne invece la farmaceutica, sono “40 i nuovi miliardari”.