Covid, min. Salute, pandemia imprevedibile ma Schillaci chiarisce: “Mai obblighi”

Una pandemia "imprevedibile" a cui il Governo non risponderà con "obblighi" ma puntando sul "senso di responsabilità".

Orazio Schillaci (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

Una pandemia “imprevedibile” a cui il Governo non risponderà con “obblighi” ma puntando sul “senso di responsabilità”. È la sintesi di un’altra giornata di passione e incognite sul fronte Covid in Italia e lo ‘spettro’ di nuove varianti in arrivo dalla Cina. Il ministero della Salute dirama una circolare – firmata dal Direttore generale Prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza, e il Direttore generale Programmazione sanitaria, Stefano Lorusso – in cui annuncia che “nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico” verrà valutato l’utilizzo di mascherine “in spazi chiusi”, “il lavoro da casa” e la “limitazione delle dimensioni degli eventi”. Per il Dicastero “il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SARS-CoV-2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione”. Le lancette della storia sembrano tornare indietro di due anni ma il ministro Orazio Schillaci chiarisce a distanza di poche ore: “Non è più l’epoca degli obblighi, siamo per consigliare e puntiamo sul senso di responsabilità dei cittadini”. Riferimento sia ai vaccini che alle mascherine. Le prime evidenze sembrano accompagnare l’operato dell’ex Rettore di Tor Vergata. Voli dalla Cina? “Tutti i casi campionati sono varianti di Omicron già presenti nel territorio nazionale”, risponde Schillaci sulla base dei dati che arrivano da Malpensa – dove 1 su 2 è risultato positivo – e Fiumicino dove la percentuale di casi ‘importati’ sul totale dei passeggeri si è fermata intorno al 10-20%. Sul fronte dei dati a livello nazionale il bollettino settimanale dell’Istituto superiore di sanità fotografa 112.110 nuovi casi Covid-19 con un calo dell’11,3% rispetto ai 137.599 . I decessi sono 706, in diminuzione dell’11,5% rispetto ai 798 di una settimana fa. Il tasso di positività ai tamponi è pari al 15,1%, in crescita dell’1,6% rispetto a sette giorni fa.

Dove Roma non vuole farsi trovare impreparata è invece sulla tenuta del sistema ospedaliero e la capacità dei laboratori di processare campioni con rapidità per tenere il passo della pandemia. Il ministero raccomanda a Regioni e aziende sanitarie di “raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare, per garantire un numero minimo di campioni da genotipizzare” allo scopo di “assicurare un volume di sequenziamento sufficiente per monitorare i virus in circolazione e l’emergenza di nuove varianti virali e una adeguata capacità diagnostica dei laboratori” aggiungendo come sia “verosimile un aumento della pressione sui laboratori sia per la diagnostica, ma anche più in generale sulle reti di sorveglianza virologica a causa di una maggiore circolazione stagionale dei virus respiratori”. Pressioni sull’intero sistema di risposta al Covid che non devono compromettere le “cure di patologie diverse” e “le liste d’attesa programmate di ricovero, ambulatoriali e di screening oncologico”. Tanti i punti sottolineati dal ministero per non farsi cogliere di sorpresa ma su tutti: posti letto in ricovero ordinario e terapia intensiva, disponibilità di personale sanitario e procedure delle Rsa.

LaPresse

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