Covid, nel Lazio variante Delta da 3,4% a 34,9% in un mese

L’ultimo studio del Seresmi Istituto Spallanzani mostra come in un mese vi sia stato un incremento di 10 volte della proporzione di variante Delta sul territorio regionale passando dal 3,4% della survey del 18 maggio al 34,9% di quella di oggi.

Foto Andrea_Sabbadini /Ufficio Stampa

ROMA – L’ultimo studio del Seresmi Istituto Spallanzani mostra come in un mese vi sia stato un incremento di 10 volte della proporzione di variante Delta sul territorio regionale passando dal 3,4% della survey del 18 maggio al 34,9% di quella di oggi. Lo scrive in una nota l’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Il 74,5 % dei casi con variante Delta risulta non vaccinato, tale proporzione raggiunge il 94% se si aggiungono anche i parzialmente vaccinati con una sola dose. Questa survey è coerente con la stima a livello europeo dalla ECDC, ecco perché occorre in questa fase completare i percorsi vaccinali con tutti i vaccini disponibili che sono tutti efficaci contro la variante se l’iter viene completato. L’altro aspetto riguarda il sequenziamento e il tracing su questo sono in corso i test sul 100% dei tamponi positivi. Ad oggi la variante maggiormente presente è la variante Gamma con il 36,8% dei casi, a cui segue Delta 34,9 e Alfa con 27,4%.

Sono stati oggi completati gli anticipi a 56 giorni per le prenotazioni di tutti gli over 60 con doppia dose AstraZeneca.

Uno studio dell’azienda Janssen pubblicato sul New York Times accerta l’efficacia del vaccino J&J contro la variante Delta anche dopo 8 mesi dall’inoculazione, questo dato è importante soprattutto per la campagna che stiamo promuovendo attraverso i camper e le iniziative come al Santo Spirito dove vi è stato un sold out.

LaPresse

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