La variante Omicron era già arrivata in Europa quasi una settimana prima che il Sudafrica lanciasse l’allerta. Il dato viene dall’Olanda, dove l’istituto sanitario Rivm ha annunciato di avere individuato da dei campioni due casi di Omicron che risalgono al 19 e al 23 novembre, mentre l’allarme del Sudafrica all’Oms risale al 24 novembre. Non è chiaro però se le due persone fossero arrivate o meno dall’Africa meridionale. Mentre la variante è ancora allo studio degli esperti, che stanno provando ad accertare l’efficacia dei vaccini contro Omicron, dati incoraggianti sembrano arrivare da Israele: “le prime indicazioni mostrano che chi ha avuto un booster è molto probabilmente protetto contro questa variante”, ha detto il ministro della Sanità Nitzan Horowitz. L’Ema, per bocca della sua direttrice Emer Cooke, ha insistito che l’Ue è ben preparata e che, anche se l’efficacia dei vaccini contro Omicron non è ancora nota, le dosi potrebbero essere adattate nell’arco di tre o quattro mesi se necessario. “Dobbiamo lavorare ancora di più per fare crescere il tasso di vaccinazione nell’Unione europea, soprattutto in quegli Stati membri dove questi tassi sono pericolosamente bassi. Questo è particolarmente importante mano a mano che avremo più informazioni sull’Omicron”, ha detto Cooke.
I casi di Omicron sono 44 in 11 diversi Paesi
I casi di Omicron confermati nell’Ue sono saliti a 44, in 11 diversi Paesi, cioè Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia (nell’isola della Reunion), Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. Il caso in Francia risale al 20 novembre. Mentre anche il Giappone ha confermato il suo primo caso di Omicron, proprio nel giorno in cui è entrato in vigore il divieto di ingresso per tutti i visitatori stranieri: si tratta di un diplomatico della Namibia arrivato di recente. Alla luce della scoperta della variante, molti Paesi continuano a imporre restrizioni di viaggio (gli ultimi, oggi, Spagna, Svizzera e Portogallo), nonostante l’Oms – pur sconsigliando i viaggi per over 60 e persone fragili – abbia sottolineato che queste “non sono basate sull’evidenza o efficaci da sole” e stanno penalizzando i Paesi dell’Africa meridionale.
In Germania la situazione è “drammatica”
Parallelamente si punta sui vaccini. La Germania – alle prese con contagi molto alti, tanto che alcuni reparti di terapia intensiva sovraccarichi del Baden-Württemberg trasferiranno pazienti verso altri Paesi, fra cui l’Italia – va verso obbligo vaccinale e lockdown per i non vaccinati. Questo è il risultato di un vertice sul coronavirus tra il futuro cancelliere Olaf Scholz, che si è detto favorevole all’obbligo vaccinale, la cancelliera Angela Merkel e i governatori dei Laender. E una nuova riunione è attesa giovedì.
A fare da pioniera in Europa per l’obbligo vaccinale era stata l’Austria, che lo ha annunciato per febbraio 2022: il Paese sta valutando multe fino a 7.200 euro per chi non rispetterà due solleciti di vaccinazione. La Grecia ha imposto l’obbligo di immunizzazione per gli over 60 a partire dal 16 gennaio, pena il pagamento di multe mensili di 100 euro. Intanto, nel Regno Unito Boris Johnson ha promesso la terza dose per tutti gli over 18 entro fine gennaio e ha reputato “estremamente improbabile” un nuovo lockdown. E in Inghilterra è entrato in vigore l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici e nei negozi.
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