MILANO – “Non è scontato che in poche settimane la variante Omicron diventi prevalente in Italia. Non abbiamo dati sufficienti per affermarlo. In ogni caso è bene essere guardinghi e rafforzare le misure di protezione e prevenzione collettive ed individuali, vedi ricorso alla mascherina e al tampone. Le restrizioni in arrivo sono necessarie”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Giorgio Palù, virologo del Comitato tecnico scientifico.
Che spiega: “Noi attualmente ci basiamo sui dati del Sudafrica, dove il nuovo ceppo virale ha preso il predominio, sugli ancora preliminari dati epidemiologici europei e sui pochi studi eseguiti. Ma le condizioni del Sudafrica sono diverse. Oltretutto disponiamo di elementi troppo scarsi per trarne conclusioni e chi traccia scenari allarmistici appare quantomeno precipitoso. In Europa, dai dati aggiornati al 14 dicembre, i casi di Omicron erano 2-3 mila su alcune centinaia di migliaia, in Gran Bretagna sabato scorso sono stati riportati 10 mila nuovi casi sui circa 90 mila positivi al Sars-CoV-2. L’Italia ha individuato sinora poco più di 80 sequenze in quanto svolge un’attività di sequenziamento molto bassa, siamo penultimi in Europa con la Spagna”.
(LaPresse)