MILANO – Ultimo appello per la riapertura delle discoteche, uniche attività ancora chiuse per le norme Covid. La data del 1° luglio, indicata da almeno metà maggio come termine ultimo, è ormai passata e quella del 10 luglio, che doveva essere la seconda possibilità, è sempre più vicina, nel silenzio della politica. La rabbia dei gestori è ormai palpabile. Con il via libera da parte del Cts al protocollo Covid free, da Nord a Sud si erano preparati a una riapertura attesa da 17 mesi, ma tutto è fermo ai piani ministeriali.
In assenza del via libera da parte del ministero della Salute, si moltiplicano le proteste. “Siamo pronti a manifestare e a scendere in piazza, a Roma, per ricordare che le discoteche esistono e possono riaprire in sicurezza. Lo slogan sarà: Liberi di ballare”, spiega il proprietario della discoteca Divinae Follie Df Disco di Bisceglie (Bat), Roberto Maggialetti, uno fra i primi a candidare la sua struttura come sede per testare il protocollo (test poi mai effettuati). In Umbria i gestori dei locali sono arrivati davanti alla sede Rai di Perugia. “La chiusura delle discoteche non è più tollerabile, pensiamo alla riapertura dei locali con green pass e capienza ridotta”, dice Enzo Muscinelli, presidente di Silb Umbria Confcommercio. Alla sede Rai di Sassari si sono diretti anche i gestori dei locali sardi che sono poi stati ricevuti dal prefetto. “Sono 17 mesi che non lavoriamo, certo le 4 o 5 serate fatte lo scorso anno non ci possono bastare a sopravvivere, e per tutto l’inverno siamo rimasti a fatturato zero. Abbiamo proposto noi stessi di aprire con green pass e dimezzamento capienza, ma niente. Nessuna apertura, zero ristori e tanta disperazione”, sottolinea Piero Muresu, presidente per la provincia di Sassari del Silb. “È una situazione tragica, siamo rovinati. Tanto più che gli aiuti sono stati nettamente insufficienti”, rincara dal Trentino Martina Morosi, presidente provinciale del sindacato locali da ballo.
Netta la posizione del presidente nazionale Silb-Fipe, Maurizio Pasca. “Mi aspetto la riapertura delle nostre attività al pari di quello che sta avvenendo in tutti i settori: perché si balla nelle piazze e nei bar e non nei nostri locali che sarebbero Covid free? Perché il governo lo permette? Il governo è complice dell’abusivismo che si sta sviluppando su tutto il territorio”, le sue parole a LaPresse. “Nessuno ci ha mai dato una risposta: siamo un settore completamente dimenticato. Andando così, sono destinati tutti a chiudere e sparirà un intero settore”, aggiunge lanciando un appello diretto alla politica. “Ho scritto ai ministri competenti per sensibilizzarli e chiedere che, in occasione del prossimo Consiglio dei ministri, sia messo all’ordine del giorno la riapertura delle discoteche per non peggiorare ulteriormente la situazione”.
LaPresse