MILANO – Rt ancora in calo a 0,85, incidenza in diminuzione da 64 a 54 casi ogni 100mila abitanti, e lieve discesa del tasso di occupazione in area medica e in terapia intensiva. Sono alcuni dei dati principali del monitoraggio settimanale della Cabina di regia sul coronavirus in Italia, secondo cui la variante Delta è all’88%, mentre l’Alfa è quasi sparita allo 0,4%. Lo Stivale “si sta schiarendo in questa fase.
Il nostro Paese si caratterizza tra quelli con la circolazione più contenuta in Europa. Alcuni Paesi sono in decremento, altri sono in crescita”, assicura il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Intanto, il bollettino di oggi segnala che sono 4.522 i nuovi casi di Covid-19 e 66 i morti (130.233 dall’inizio della pandemia).
Tornano sotto i 4mila i ricoveri di pazienti con sintomi: oggi sono 3.989, 29 in meno rispetto a ieri. Scende anche il numero dei posti occupati di terapia intensiva: oggi 525, -6 rispetto a ieri, con 34 nuovi ingressi giornalieri. Sono 284.579 i test effettuati nelle ultime 24 ore, in calo rispetto a ieri (306.267). Però il tasso di positività è in linea con ieri all’1,6%.
“La curva epidemica è rimasta contenuta e, negli ultimi periodi, è caratterizzata da un decremento. È in decrescita”, aggiunge Brusaferro. Che poi specifica: “L’età mediana di chi contrae l’infezione è in leggera ricrescita, siamo ai 38 anni”. E continua a scendere, nel periodo 25 agosto-7 settembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici che è stato pari a 0,85, al di sotto della soglia epidemica ed in diminuzione rispetto alla settimana precedente (pari a 0,92).
Sempre secondo il monitoraggio, il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid è in lieve diminuzione al 6,1%, con il numero di persone ricoverate che passa da 563 a 554 fra il 7 e il 14 settembre. Per quanto riguarda i reparti, la percentuale arretra leggermente al 7,2%, con 4.165 ricoverati nei reparti il 14 settembre rispetto ai 4.307 di una settimana prima. E non solo. Sono quattro le Regioni e Province autonome che risultano classificate a rischio moderato (Abruzzo, Molise, Provincia di Bolzano e Provincia di Trento) rispetto alle tre della scorsa settimana.
Occhi puntati anche sul ritorno in classe degli alunni già in quasi tutta Italia. L’Iss valuterà l’impatto dell’apertura della scuola nei contagi. “Sappiamo che da questa settimana sono iniziate le scuole ed è il motivo per cui condividiamo questo tipo di dato” dell’incidenza nelle fasce di età più giovani “per avere contezza di come si svilupperà nelle prossime settimane”, spiega Brusaferro.
“Dobbiamo stare attenti, perché si riaprono le attività, sono appena riaperte le scuole, con una variante”, la Delta, “che ha una maggiore trasmissibilità”, ammonisce poi Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. Che definisce “abbastanza confortanti” i dati del monitoraggio di questa settimana e promuove la campagna vaccinale in Italia: “È andata molto bene. In confronto ad altri Paesi europei, non sfiguriamo”.
Sempre sul fronte vaccini, Brusaferro sottolinea: “Il dato che credo vada menzionato è come la popolazione più giovane, dai 20 ai 29 anni e dai 12 ai 19, stia crescendo molto rapidamente e, nel caso dei 20-29 anni, ha quasi raggiunto la fascia d’età 50-59 anni. È molto positiva la risposta delle persone più giovani che aderiscono in maniera importante”.(LaPresse)