SEUL – La Corea del Nord sostiene di contrastare efficacemente il Covid-19, ma tra gli esperti internazionali c’è diffuso scetticismo. Secondo Pyongyang, circa 3,3 milioni di persone sono state dichiarate malate con febbre, tra cui soltanto 69 sono morte. Se fossero tutti casi di Coronavirus, si tratterebbe di un tasso di mortalità dello 0,002%, dato che nessun altro Paese al mondo ha ottenuto contro la malattia che ha ucciso più di 6 milioni di persone. Gli esperti medici internazionali mettono in dubbio la validità del tasso di mortalità dichiarato della Corea del Nord, dove i vaccini e i test scarseggiano, c’è un alto tasso di persone malnutrite, mancano le stutture sanitarie. La possibilità è che Pyongyan stia sottostimando il numero di morti, ma anche che stia sovrastimando la portata della malattia per poterla poi dichiarare vinta con successo, ritengono gli esperti. Prima che la Corea del Nord il 12 maggio ammettesse un focolaio di omicron, aveva sostenuto di non avere avuto infezioni all’interno dei suoi confini per più di due anni. Quando il Nord ha infine dichiarato l’epidemia, molti si sono chiesti perché ora.In uno studio pubblicato dalla Johns Hopkins University lo scorso anno, la Corea del Nord si è classificata 193esima su 195 paesi per la sua capacità di affrontare un’epidemia. I rapporti delle Nazioni unite negli ultimi anni hanno affermato che circa il 40% della sua popolazione sia denutrita. L’epidemia potrebbe uccidere più di 100.000 persone, se la popolazione restarà non vaccinata e morirà allo stesso tasso della Corea del Sud, ha avvertito il professore Shin Young-jeon, della Hanyang University di Seul.
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