Covid, Speranza: “La fine dell’incubo è vicina ma l’Italia è ancora a colori”

L'opinione del ministro della Salute

Foto Roberto Monaldo/LaPresse Nella foto: Roberto Speranza

MILANO – “Anche questo weekend lo passerò lontano dalla famiglia, ma il gran lavoro di questi giorni ora ci permette di ricominciare a correre con le vaccinazioni”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista a La Stampa. “So che gli italiani sono provati dalle restrizioni – dice Speranza – ma con il decreto Sostegni mettiamo in campo oltre 150 mila tra medici di famiglia, odontoiatri, pediatri, specializzandi e specialisti ambulatoriali. In più avremo 19 mila farmacie dove ci si potrà vaccinare e fino a 270 mila infermieri da coinvolgere nella campagna che, appena avremo più dosi, potrà accelerare l’uscita dall’emergenza”.

Almeno per ora sembra che la sospensione di AstraZeneca non abbia allontanato più di tanto gli italiani dal vaccino. “Le primissime reazioni sono di fiducia – dice Speranza – .Servirà ancora qualche giorno per capire come va, ma gli italiani sono consapevoli che il vaccino è l’arma più efficace per uscire da questa stagione così difficile, che vede ancora la maggior parte della popolazione dover fare i conti con le restrizioni delle aree rosse. Ma la vicenda AstraZeneca a mio avviso deve essere letta in un altro modo”.

Come? “Che c’è la massima attenzione anche verso eventi rarissimi – aggiunge Speranza – perché stiamo parlando di un caso su un milione. Episodi legati da una connessione temporale e non causale. Lunedì il prestigioso Erhlich Institute ha chiesto al governo tedesco di sospendere AstraZeneca perché erano stati rilevati alcuni eventi trombotici rari e l’Ema ha preso tempo fino a giovedì per approfondire. Allora le agenzie regolatorie e i governi dei principali Paesi europei hanno deciso di sospenderne la somministrazione. Io questi fatti non li leggo come un difetto di comunicazione,ma come una scelta di massima attenzione alla tutela della sicurezza ditutti”.

(LaPresse)

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