Covid, stretta sui controlli fino a Pasqua

Parte dal Viminale l’indicazione ai prefetti di una maggiore perseveranza e rigidità nell’effettuare le verifiche onde evitare assembramenti e spostamenti non regolari di chi ha deciso di non trascorrere le festività pasquali a casa

Foto Claudio Furlan - LaPresse

L’Italia sotto la stretta dei controlli fino a Pasqua. L’indicazione parte direttamente dal Viminale ai prefetti per sollecitare una maggiore perseveranza e rigidità nell’effettuare i controlli onde evitare assembramenti e spostamenti non regolari di chi ha deciso di non trascorrere le festività pasquali a casa.

Il documento

Nel documento inviato oggi dal capo di Gabinetto a tutti i prefetti si esorta “un particolare sforzo operativo che incida significativamente sul dispositivo dei controlli da svolgersi con accuratezza e concentrati specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive”. Inoltre nei giorni pasquali occorrono “mirati controlli lungo le strade di scorrimento extra-urbano, potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi”. Così come dovrà effettuarsi anche “alle stazioni aeroportuali e ferroviarie, come pure agli altri snodi della mobilità urbana”.

La situazione contagi

Non ci sono ancora segnali di miglioramento: la curva dei contagi non accenna a scendere. Anzi appare in costante salita, anche se il tasso di positività è sceso al 5,5%, un calo di ben 3 punti rispetto al giorno precedente. I casi accertati Covid hanno raggiunto le 20mila unità giornaliere così come è in crescita il numero dei ricoveri nelle terapie intensive (3.256), 99 più di lunedì nel saldo tra entrate e uscite.

Le infrazioni

Lo scorso fine settimana sono state segnalate 5mila sanzioni e 90 gli esercizi commerciali chiusi per irregolarità. Teo Luzi, comandante generale dell’Arma ha voluto comunque precisare che “i controlli vengono svolti con equilibrio e sensibilità” attraverso anche “un’opera di persuasione nei confronti del cittadino, poi c’è anche il momento repressivo”.

I divieti

Intanto la Valle d’Aosta ha vietato gli spostamenti verso le seconde case per i non residenti, così come la Provincia di Bolzano, mentre la Basilicata, da oggi in arancione, ha prorogato la chiusura delle scuole fino al 26 marzo. E in Toscana i 16 sindaci delle Valli Etrusche esortano i proprietari delle abitazioni per le vacanze nei loro territori a non andare nelle seconde case: “Aiutateci a controllare la pandemia, nell’interesse di tutti”. Solo la Sardegna, per ora in bianco, sembra stare tranquilla, anche se Nuoro è in zona rossa così come la Maddalena.

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