ROMA – L’epidemia corre più veloce tra i non vaccinati con un tasso di incidenza pari a 237,95 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, pari a circa 10 volte in più la popolazione vaccinata con terza dose. È quanto emerso dalla 77ma puntata dell’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale. Si stagliano sempre più nitide quattro pandemie a diversa velocità, da quella dei non vaccinati a quella dei vaccinati con tre dosi, i più protetti.
Durante il periodo che va dal 29/10/2021 al 28/11/2021, le infezioni nella popolazione vaccinata con terza dose si fermano a 25,03 ogni 100.000 abitanti a settimana, a seguire c’è la popolazione vaccinata entro 5 mesi con più del doppio dei nuovi casi, infatti l’incidenza dei contagi tra questi individui è di 61,06 ogni 100.000 abitanti a settimana. Il calo di efficacia del vaccino dovuto al tempo trascorso dall’ultima dose porta a un incremento notevole delle infezioni settimanali nella popolazione vaccinata oltre 5 mesi, con un’incidenza dei contagi che schizza a 90,04 ogni 100.000 abitanti per questi individui.
“Valutando l’incidenza settimanale ogni 100.000 abitanti, calcolata tenendo separate la popolazione non vaccinata, vaccinata entro 5 mesi, vaccinata da oltre i 5 mesi e vaccinata con terza dose, afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS), è possibile vedere che siamo di fronte a quattro pandemie diverse che corrono assieme. L’epidemia corre più veloce tra i non vaccinati con un tasso di incidenza pari a 237,95 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, pari a circa 10 volte in più la popolazione vaccinata con terza dose, continua Cicchetti. Il 67% dei vaccinati da oltre 5 mesi non verrebbe contagiato se fosse stato sottoposto a vaccinazione con terza dose, afferma Cicchetti, e questo avrebbe permesso una riduzione del numero totale dei contagi pari a circa 29.319 su 44.023 contagi verificatisi negli ultimi 30 giorni”.
L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane. Il gruppo di lavoro dell’Università Cattolica è coordinato da Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’advisorship scientifica del Professor Gianfranco Damiani e della Dottoressa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene).
La finalità è comprendere le implicazioni delle diverse strategie adottate dalle Regioni per fronteggiare la diffusione del virus e le conseguenze del Covid-19 in contesti diversi per trarne indicazioni per il futuro prossimo e per acquisire insegnamenti derivanti da questa drammatica esperienza.
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 06 Dicembre 2021) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 235.835) sulla popolazione nazionale è pari a 0,40% (in aumento rispetto ai dati del 29/11 in cui si registrava lo 0,31%). La percentuale di casi (n= 5.118.576) sulla popolazione italiana è in aumento, passando dal 8,58% al 8,41%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un aumento dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 153 ogni 100.000 residenti (in aumento rispetto ai dati del 29/11, pari a 125 ogni 100.000 residenti).
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (17,13%), in Friuli-Venezia Giulia (11,32%) ma è in PA Bolzano (1,17%) e Veneto (0,84%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,41% (in aumento rispetto ai dati del 29/11, pari a 0,33%).
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