Covid, vaccini frenano la variante Delta. Corsa al green pass ma restrizioni dividono

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – La campagna vaccinale procede bene anche nel weekend del grande esodo dei vacanzieri e frena la corsa della variante Delta. Sono quasi 72 milioni le dosi anti-Covid somministrate dal 27 dicembre scorso e oltre 34 milioni di persone (il 63% del target) sono già immunizzate.

Secondo il report settimanale diffuso dalla struttura commissariale, il 91,02% degli over 80 ha completato il ciclo, nella fascia 70-79 anni l’86,05%, tra i 60-69 anni il 78,78% e tra i 50-59 anni il 70,50%.

Le scelte del governo sul green pass hanno scatenato una corsa al certificato che riguarda soprattutto i più giovani, con circa un milione di under 19 già vaccinato.

Sul fronte epidemiologico, cresce il numero dei contagi, ma resta sotto controllo quello delle ospedalizzazioni: sono 5.735 i nuovi casi registrati (sabato erano 6.902) e 11 i morti, che fanno salire il dato complessivo a 128.220. Dei 203.511 test effettuati, è risultato positivo il 2,8%.

I pazienti ricoverati sono 2.631, 98 in più rispetto a ieri, e nei reparti di terapia intensiva ci sono 299 malati, 11 in più in 24 ore.

I successi della campagna anti-Covid non spengono le proteste dei no-vax, mentre il recente decreto del governo, che impone il green pass per tutto il personale scolastico, scatena le proteste dei sindacati che chiedono meno sanzioni e più risorse e personale.

Sul fronte delle pmi, Unimpresa lancia l’allarme bollando le nuove misure come un “salasso insopportabile”: “Serve un corretto equilibrio nell’introduzione di nuovi, ulteriori vincoli legati al green pass – tuona la presidente Giovanna Ferrara -: occorre valutare la fattibilità pratica dei controlli, i consequenziali costi aggiuntivi a carico degli operatori economici e, quindi, le ricadute sui fatturati derivanti dalle restrizioni”.

“Le esigenze sanitarie sono imprescindibili e la salute pubblica deve essere una priorità – conclude Ferrara -. Tuttavia, l’economia italiana soffre ancora e, nonostante alcuni segnali positivi che arrivano dall’industria, la ripresa non è ancora assicurata a pieno”. (LaPresse)

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