TORINO – Più contagiosa ma meno pericolosa. Così, al momento, sembra essere stata classificata la variante Omicron del coronavirus. Ma, in un momento in cui i contagi stanno aumentando in tutto il mondo, i Paesi continuano a chiudere i loro confini per evitare il dilagare dei casi. A partire da Israele, che ha deciso di chiudere da domenica sera le sue frontiere agli stranieri, a eccezione dei casi approvati da un’apposita commissione. Anche il Marocco ha deciso di sospendere per due settimane i voli in arrivo da tutto il mondo per “preservare i risultati raggiunti dal Marocco nella lotta contro la pandemia e per proteggere la salute dei cittadini”. Intanto mentre gli Stati Uniti temono l’arrivo di una quinta ondata, che il virologo Antony Fauci vede come “potenziale”, in Australia sono due i casi confermati della nuova variante.
E in Europa la situazione non è migliore, tanto che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen parla di “corsa contro il tempo”. Delle 61 persone arrivate venerdì in Olanda e risultate positive al Covid-19, almeno 13 sono state identificate come variante Omicron mentre proseguono i test sugli altri passeggeri arrivati all’aeroporto Schiphol di Amsterdam prima che fosse messo in atto un divieto di volo. E per quanto la presidente della South African Medical Association, Angelique Coetzee, abbia dichiarato alla Bbc che i casi riscontrati finora della variante Omicron in Sudafrica – dove solo il 24% circa della popolazione è completamente vaccinato – non siano gravi, con sintomi come stanchezza e dolori ma non tali da portare al ricovero in ospedale, l’Europa trema. La Gran Bretagna, dopo avere già sequenziato due casi di variante Omicron, ha deciso che da martedì scatterà l’obbligo di indossare la mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici.
E sarà anche stata la paura per la nuova variante a far sì che in Svizzera il referendum sul green pass abbia avuto un risultato schiacciante. Il voto sulla ‘legge Covid-19’ del paese, che ha anche sbloccato miliardi di franchi svizzeri in aiuti per i lavoratori e le imprese colpite dalla pandemia, ha incassato il 62% di ‘sì’ con un’alta affluenza, del 65,7%. Il governo federale elvetico, a differenza di altri, durante l’aumento dei contagi non ha reagito imponendo nuove restrizioni. Secondo gli analisti, l’esecutivo non voleva suscitare ulteriore opposizione alle politiche anti-Covid-19 adottate prima di affrontare il test di domenica alle urne. Ma ora, a seguito della vittoria del referendum, il governo potrebbe inasprire le misure. Martedì le autorità sanitarie svizzere avevano avvertito di una “quinta ondata” nel paese, dove la popolazione vaccinata corrisponde a circa due terzi, in linea con i tassi di immunizzazione dei paesi confinanti, duramente colpiti dalla pandemia, Austria e Germania.
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