ROMA – In Italia si vola di più e sempre di più a Fiumicino. Anche se, guardando al futuro del sistema italiano, è prioritaria una revisione del Piano nazionale aeroporti, adottato nel 2014.
Traffico aereo, numeri in crescita
Sono questi gli scatti più interessanti immortalati dalla fotocamera di Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) nel suo consueto rapporto annuale, che evidenzia una crescita consistente del traffico aereo nel 2018. I numeri: +5,8% rispetto al 2017, arrivando ad avere 184.810.849 passeggeri negli scali nazionali e 1.413.466 di movimenti. L’hub leader si conferma quello di Roma Fiumicino, con quasi 43 milioni di passeggeri, in aumento del 5% rispetto all’anno passato.
Milano Malpensa in seconda posizione
Milano Malpensa è al secondo posto con 24.561.735 milioni (+11,5%), mentre chiude il podio degli aeroporti più trafficati Orio al Serio (Bergamo) con 12.827.267 milioni in aumento del 4,9% del 2017. Ryanair è la prima compagnia per i voli internazionali, mentre Alitalia si consolida nella prima posizione per quelli nazionali. A livello complessivo, però, la compagnia irlandese risulta il primo vettore operante in Italia sommando i voli domestici e extra con quasi 38 milioni di passeggeri trasportati nel 2018.
Il low cost
Il comparto low cost ha una fetta di mercato del 51,3% contro il 48,7% dei vettori tradizionali e tra i passeggeri nazionali la quota sale al 56%, con una crescita del 5,94% rispetto all’anno precedente.
Dati positivi in Italia
E se l’Anac rileva come i droni siano sempre più diffusi, il 2018 sarà ricordato come l’anno delle contestazioni. L’anno passato sono stati ricevuti 5.867 reclami di mancato rispetto del regolamento europeo 261 del 2004 e avviate 81 sanzioni a compagnie aeree per un importo di 262.867 di euro. In linea generale rimangono i dati positivi del trasporto aereo, che il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli giudica “ottimi” nel 2019, con “un mercato in forte crescita da diversi anni”.
Per far sì però che diventi davvero il “principale alleato del turismo”, serve un ultimo upgrade, suggerito proprio dai vertici Enac. “Diventa prioritario un aggiornamento e una revisione dell’attuale Piano Nazionale degli Aeroporti (PNA), il quale, nonostante la sua recente adozione (2014) non è più adeguato ad affrontare le attuali previsioni di crescita dei volumi del traffico aereo”, è la richiesta del presidente Nicola Zaccheo. Il futuro parla chiaro: nel 2040 si attende una crescita del traffico aereo del 53% in più rispetto ai dati 2017. Sarà quindi “imprescindibile” l’integrazione modale aria-ferro-gomma. Qualcuno ha detto Alitalia?.
(AWE/LaPresse/di Alessandro Banfo)