ROMA – Il Fondo monetario internazionale taglia ancora una volta e senza pietà le stime di crescita dell’Italia. La previsione di progressione del Pil italiano nel 2019 precipita infatti a un misero 0,1 %, abbassato di 0,9 punti percentuali rispetto al documento di ottobre 2018.
Una crescita quasi pari allo zero
Una cifra per un pelo pari allo zero, che sta dunque ad indicare lo stesso governo gialloverde, fatto salvo un ulteriore +0,1 legato alle recenti misure per la crescita.
E’ questa la pessima notizia che sarà certamente discussa oggi, nel corso del tavolo che si riunisce per approvare il Documento di economia e finanza.
Per quanto riguarda la crescita economica dell’anno prossimo, invece, il Fmi non muove di un passo la sua posizione, lasciando invariato lo 0,9 %.
Una stangata in qualche modo prevista. Già nel gennaio scorso gli economisti di Washington accreditavano al nostro Paese una crescita dello 0,6 % e lo indicavano tra i rischi globali.
“Investimenti precipitati”
Il Fondo ingloba nella sua previsione nera l’intera Eurozona, che ha perso spinta più delle attese. Su tutto, come ha ricordato lo stesso ministro dell’Economia Giovanni Tria, pesa il rallentamento tedesco dovuto in gran parte alle difficoltà del settore automobilistico. Ma – annota il Fmi – anche in Italia “gli investimenti sono precipitati“, fattore che ha rallentato ulteriormente la crescita.
L’allarme del Fondo monetario internazionale
Con queste stime, il Fondo monetario internazionale non usa mezzi termini. “Una prolungata incertezza di bilancio ed elevati spread in Italia, soprattutto se associati a una profonda recessione, potrebbero avere ricadute negative sulle altre economie europee“, ha detto il Fmi in una nota. Altri fattori di rischio sono anche “la crescente possibilità di una Brexit no-deal. Inoltre, l’esito delle elezioni europee nel caso in cui vengano ritardati o invertiti i progressi nel rafforzare l’architettura dall’area euro“.