LONDRA (Mino De Vita) – Agli inizi del 2018, l’Ufficio nazionale di statistica del Regno Unito (Ons) ha reso noti i dati sulla sicurezza del Paese, relativi al 2017 e, come si sospettava, è emerso un quadro allarmante.
I dati
Gli elementi sono stati raccolti coinvolgendo tutti i dipartimenti di polizia del Regno Unito.
Tra le problematiche più inquietanti che le autorità di polizia britanniche dovranno affrontare nel prossimo futuro, vi sono quelle relative alle infiltrazioni mafiose e terroristiche. Un problema che si aggrava soprattutto in vista della Brexit e la conseguente uscita della polizia di Sua Maestà da Europol (la piattaforma di polizia dei Paesi membri effettivi dell’Ue).
“Per il crimine organizzato sarà probabilmente il più promettente cambiamento della scena europea dalla caduta del comunismo e immagino che per questo stiano già brindando”, è quanto affermato da John Spencer, presidente dell’European Criminal Law Association.
I reati
Tuttavia, l’allarme nel Regno Unito riguarda anche i reati comuni: nel 2017 i crimini registrati hanno superato i cinque milioni di denunce (+14%) e si riferiscono a eventi legati alla micro criminalità. Le aree maggiormente interessate dall’escalation criminale sono quelle metropolitane e, soprattutto, della capitale. Sotto accusa è il sindaco di Londra, Sadiq Aman Khan di origine pakistana, eletto nel 2016 che aveva promesso in campagna elettorale una maggiore attenzione alle problematiche relative alla sicurezza.
I tagli della May
Ma le responsabilità sono dovute alla riduzione del budget di spesa per la sicurezza effettuati nella prima metà di questo decennio da parte del Governo. Tagli effettuati dall’allora ministro degli Interni Theresa May, oggi primo ministro, che hanno visto ridurre gli effettivi da mandare sul territorio.
Il capo della polizia Andy Cooke denuncia che per contrastare tali fenomeni sia necessario far ricorso soprattutto a una maggiore capacità d’indagine e ricorrere più spesso al fermo di polizia. “L’aver abbandonato queste pratiche negli anni – ha aggiunto il capo della polizia – ha generato l’aumento del crimine violento poiché i delinquenti erano consapevoli dello scarso rischio di essere arrestati”.
Quando Theresa May era ministro degli Interni ordinò la riduzione dei fermi a carico dei neri e delle minoranze etniche per non suscitare reazioni di carattere razziale. Per il capo della polizia il problema non è razziale ma “quello di distruggere il crimine”. “Tuttavia – ha chiosato Cooke – se vi sono sproporzioni nei fermi a carico di neri, o di altri gruppi etnici, queste si verificano nell’area metropolitana di Londra e non nel resto del Paese”.
Le decisioni del governo
In ogni caso pare che le cose in Gran Bretagna stiano mutando. Il governo ha deciso un giro di vite nel settore sicurezza; e su questa linea si è mosso il ministro degli Interni, con le nuove disposizioni per contrastare la recrudescenza degli episodi di criminalità in tutto il Paese. Disposizioni accolte con favore sia dagli operatori delle forze di polizia, sia dai cittadini.