Il Movimento 5 Stelle cerca di trovare un punto di equilibrio tra ciò che racconta di essere e ciò che è. Non è un partito, ma si comporta come tale. E’ democratico, ma espelle chi si dissocia dai diktat dei big. Uno vale uno, ma a corrente alternata. Insomma, i pentastellati sembrano essere in confusione. E lo sanno benissimo. Solo che i ‘fedeli alla linea’ negano l’evidenza. Per il senatore campano Sergio Vaccaro va tutto meravigliosamente bene.
Onorevole, cominciamo dall’emergenza Coronavirus. L’inizio della fase due è accompagnato da molte polemiche. Ritardi nell’erogazione dei finanziamenti promessi, riaperture considerate ‘discriminanti’, spaccature nella maggioranza giallorossa. Si poteva fare meglio, ma come?
Per la fase due dobbiamo tenere conto dei numeri: 100mila persone sono ancora positive al Covid-19, già dal 27 aprile c’è stato un aumento di 1739 positivi. E’ chiaro che l’emergenza non è ancora finita. In Lombardia, a tutt’oggi, uno su due è ricoverato in terapia intensiva e ci sono ancora troppi morti. Il report della Comunità scientifica ci dice se allentiamo il lockdown senza cautele da oggi a giugno potremmo arrivare a una richiesta di 150mila posti in terapia intensiva. Abbiamo l’esempio di altri Paesi, abbiamo assistito al passo indietro della Francia sulle scuole, in Germania sono passati dall’indice di contagiosità di 0,7 a 1,1 e hanno rimandato alcune aperture. Alla luce di quello che vediamo dobbiamo andarci piano. Dobbiamo conoscere meglio il virus e darci informazioni utili spetta alla Comunità scientifica, a noi tocca legiferare e dare risposte ai cittadini, ma tenendo in conto il parere degli scienziati.
Legiferare e dare risposte sono due impegni che al momento il Parlamento sembra non rispettare. Le opposizioni, così come molti esponenti della maggioranza, lamentano lo svilimento del ruolo dei parlamentari nella gestione emergenziale. Pesa che il governo stia dimostrando di fidarsi più dei cosiddetti esperti che di senatori e deputati?
E’ falso.
Non è forse vero che con la ‘scusa’ dei tempi lunghi si pone la fiducia ai testi impedendo, in alcuni casi, alle forze politiche di emendare?
Questa è una storiella che si racconta per attaccare il governo. Le opposizioni possono presentare emendamenti, è chiaro che di fronte ad una pandemia si procede per decreti in modo da velocizzare le procedure. Se vuoi l’iter abituale allunghi i tempi, il metodo più veloce è quello che stiamo utilizzando. Inoltre è chiaro che, attualmente, se presenti mille emendamenti fai ostruzionismo e non l’interesse del Paese.
Sui tempi ci sarebbe da obiettare che quella del governo sembra il volo del calabrone: molti aspettano ancora i 600 euro del Cura Italia…
Il problema è che le pratiche che stiamo gestendo sono abnormi, c’è un lavoro immane da fare. Dobbiamo snellire le procedure per gli incentivi e per la cassa integrazione. Bisogna sburocratizzare e servirebbe non paragonarsi ad altri Paesi perchè altrove non mi risulta ci siano forze politiche che, come la Lega, debbano restituire 49milioni di euro allo Stato. Quei 49 milioni sono servizi che togli al cittadino.
Il M5S, in piena pandemia espelle i suoi parlamentari, altri vanno via di loro spontanea volontà lamentando mancanza di democrazia. L’ex ministro Fioramonti, da queste colonne, non ha risparmiato critiche ai pentastellati che sembra abbiano la mania del controllo (CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA A FIORAMONTI). Cosa ne pensa?
Non capisco perché le persone si lamentano quando perdono gli incarichi, mentre da ministri è tutto sopportabile.
Non sono posizioni espresse solo da chi ha lasciato il M5S, anche all’interno si lamentano gli stessi problemi: ne sono un esempio Grillo e Lezzi che chiedono gli Stati generali per rimettere ordine nel Movimento. Le spaccature interne sono evidenti, non crede?
In ogni forza politica ci sono pensieri diversi, ben venga il confronto, ma serve una linea politica unitaria altrimenti è anarchia. Alcuni provvedimenti vengono presi nel rispetto di chi rispetta le regole che il Movimento si è dato, come quella di rendicontare. Se non si condivide il percorso stabilito se ne può intraprendere un altro. Ma non bloccando chi cerca di lavorare. Mi meraviglia che faccia più scalpore un espulso o un cambio di casacca del M5S rispetto alle stesse cose che avvengono negli altri partiti.
Forse perché il Movimento ha sempre sostenuto di essere altro rispetto ai partiti? Le sembra normale in piena pandemia tirare fuori i cartellini rossi?
Non tutti si occupano di crisi, per esempio i non eletti che fanno parte del Movimento si occupano di altro, quindi anche di sanzionare per chi non rispetta le regole.
Se tutto funziona, perché suoi colleghi del Movimento chiedono di convocare gli stati generali al più presto? La linea politica chi la detta?
Per me è impensabile chiedere gli Stati Generali adesso. La priorità sono gli interessi dei cittadini, è fuori luogo parlarne. Chi li invoca ci spiegasse in che modo pensa di poterli svolgere. Al momento c’è Crimi che sta facendo un buon lavoro.
Eppure le spaccature interne sono molte e le correnti aumentano di giorno in giorno. O anche questo è un racconto fantasioso della stampa?
Non parliamo di correnti, ma di posizioni diverse. Guai se non ci fosse dibattito, guai se non ci fosse un confronto, saremmo omologati e appiattiti su un’unica posizione. Credo che chi ha un pensiero diverso, debba esprimerlo liberamente, noi facciamo così. Ma nel M5S tutto ciò che è normale confronto diventa o frizione o spaccatura.
Gli Stati generali no: e le elezioni in estate le sembrano possibili?
Mi rendo conto della fatica che stanno facendo i governatori, anche De Luca, ma lui deve farci capire come giustifica il fatto che da un lato aumenta le restrizioni previste dai Dpcm, dall’altro chiede un allentamento per le elezioni. Ha paura di perdere consensi se si vota in autunno? L’unica motivazione, dal mio punto di vista, è questa. Solo un folle può mettere le elezioni sul piatto.