Una crisi con il countdown: entro le 19 Pd e Movimento 5 Stelle dovranno far sapere al Quirinale le loro intenzioni. Sergio Mattarella, a conclusione del primo giro di consultazioni, era stato chiaro: decisioni in tempi rapidi e basate su numeri (quelli della futura maggioranza) solidi.
Il nodo da sciogliere riguarda la figura del premier: Luigi Di Maio vorrebbe di nuovo Giuseppe Conte, Zingaretti, invece, preferisce una ‘rivoluzione’ per rimarcare la discontinuità con l’esecutivo penta-leghista.
Intano è in corso una riunione a Roma tra i vertici grillini: ci sono Di Maio, Davide Casaleggio, Francesco D’Uvo e Stefano Patuanelli, capigruppo di Camera e Senato, e altri elementi di spicco del Movimento.
A mitigare la linea oltranzista di Zingaretti ci pensano Andrea Marcucci e Graziano Delrio che hanno chiesto di non porre veti: “Vogliamo parlare di contenuti, bisogna andare avanti”.