PARIGI – Crisi Francia-Italia: La tensione tra Parigi e Roma dopo le polemiche delle ultime settimane (dal caso Battisti, all’incontro del M5s con i gilet gialli, dalla Libia al “franco delle colonie”, all’immigrazione) ha portato al richiamo dell’ambasciatore di Francia in Italia.
Oggi il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, ai microfoni di Europe 1 precisa che la decisione “non è permanente, tuttavia era importante dare un segnale”. Le “battute” di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Francia “non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione”, aggiunge poi Griveaux, il quale chiarisce che la miccia dell’escalation tra i due Paesi è stata scatenata dall’arrivo di Di Maio in Francia per incontrare i gilet gialli.
Il ‘Galateo’ istituzionale
“Cortesia istituzionale vuole che si avverta il governo” locale, quando si va in un Paese vicino, precisa. Quanto a eventuale responsabilità di Parigi, Griveaux afferma che dal presidente francese, Emmanuel Macron, non è mai arrivato un “attacco frontale”.
‘Fare i bravi’, il monito francese all’Italia
“Se si vuol fare indietreggiare la lebbra nazionalista, se si vuole fare indietreggiare i populisti, se si vuol fare indietreggiare la sfida all’Europa, il modo migliore è di comportarsi bene con i propri partner”. E’ quanto ha detto il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, intervistato da Europe 1 sulla crisi diplomatica tra Roma e Parigi.
E mentre il presidente Mattarella invita il governo italiano alla responsabilità, la Francia cambia idea anche sui migranti della Sea Watch, facendo sapere al Viminale che “prenderà solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici”.
Letta ‘lungimirante’
Quella tra Italia e Francia è “una crisi senza precedenti, un caso clamoroso che viene da lontano. Da questo scontro l’Italia ha solo da perdere”, commenta l’ex premier Enrico Letta. Lega e M5S – spiega – fanno a gara a cercare dei nemici per distogliere dai problemi economici”.
Di Maio rassicura
Intanto Di Maio rivendica la mossa sui gilet gialli. Intervistato dal quotidiano ‘Il Gazzettino’, afferma di non pentirsi: “Il mio incontro è pienamente legittimo, rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese. Sono europeista. Ed essere in un’Europa senza confini, significa libertà anche per i rapporti politici non solo per lo spostamento delle merci e delle persone. Il nostro rapporto di amicizia con il popolo francese non è in discussione”