Crisi governo: Draghi non arretra, domani ad Algeri. Attesa per il discorso al Senato

Ufficio Stampa Palazzo Chigi / LaPresse - Roma, Italia in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi
Ufficio Stampa Palazzo Chigi / LaPresse - Roma, Italia in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA – Il sentiero si fa sempre più stretto e l’ipotesi di un Draghi bis si allontana. Bocche cucite sia dal Quirinale che da Palazzo Chigi, dove si osservano con attenzione le dichiarazioni dei partiti di maggioranza che, di giorno in giorno, aumentano in distinguo. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, come vuole la grammatica costituzionale, entrerà in partita mercoledì quando, molto probabilmente, il premier Mario Draghi salirà al Colle per dimettersi per la seconda volta.

Dal canto suo, l’ex capo della Bce ha passato questi due giorni nella sua casa al mare a Lavinio, alle porte di Roma, ricevendo, come filtra, diverse chiamate private da omologhi internazionali e chissà, anche da leader di partito nostrani. La decisione sembra presa e per ora non sono previsti passi indietro: mercoledì sarà in Senato per il suo discorso di commiato, consegnerà il testo alla Camera e risalirà al Colle. Non è tuttavia questa la priorità del presidente del Consiglio che, prima di affrontare il Parlamento, volerà ad Algeri per il IV Vertice intergovernativo.

L’appuntamento – che arriva dopo quello del 2015 – sancisce il consolidamento di una cooperazione bilaterale caratterizzata da un periodo di forte rilancio e fa seguito alle visite di Stato del presidente Mattarella ad Algeri, lo scorso novembre, e del presidente della Repubblica algerina a Roma, lo scorso maggio. Sarà anche l’occasione per un importante momento di confronto sui maggiori temi dell’agenda internazionale: l’aggressione della Russia all’Ucraina, lo sblocco dell’export del grano ucraino e diversi dossier internazionali (Libia, Sahel, Sahara Occidentale).

Il vertice sarà co-presieduto dal presidente Draghi e dall’omologo Tebboune e vedrà la partecipazione dei ministri Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti. Sul tavolo diversi accordi e protocolli d’intesa, oltre a una dichiarazione congiunta tra i due Paesi. I temi al centro degli accordi sono molteplici: giustizia, sostegno allo sviluppo sociale, microimprese e start up, cooperazione industriale, lavori pubblici, cooperazione energetica e sviluppo sostenibile, protezione del patrimonio culturale.

E’ tuttavia il partenariato con la nazione del nord Africa nel settore energetico il piatto forte della visita. L’Algeria contribuisce in modo determinante all’azione del governo italiano di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, essendo diventata in questi mesi il primo fornitore di gas dell’Italia. È di questi giorni, infatti, la comunicazione della società algerina Sonatrach di un prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas verso l’Italia nell’ambito dell’accordo firmato con Eni lo scorso aprile.

La collaborazione nel settore si focalizzerà anche sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, con particolare riferimento all’idrogeno verde e all’energia solare, eolica e geo termica. La giornata ad Algeri si concluderà con l’inaugurazione del Business forum, i cui lavori saranno aperti dal Presidente Draghi e dal Primo Ministro Benabderrahmane.

Il forum sarà focalizzato sui settori dell’agroindustria, della transizione energetica, del farmaceutico e delle infrastrutture fisiche e digitali. Sono oltre 300 le imprese italiane ed algerine che vi prenderanno parte, a testimonianza delle intense relazioni economiche esistenti tra i due Paesi.(LaPresse)

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