ROMA – Mentre l’incaricato premier Giuseppe Conte è alle prese con le consultazioni con i partiti per la formazione del governo M5S-Pd, Matteo Salvini chiama il popolo della Lega in piazza. Intanto i vertici dem e pentastellati sono alle prese con le divisioni interno: restano aperti i nodi Di Maio e voto su Rousseau.
Consultazioni, si chiude entro domani
Sono iniziate la consultazioni con i partiti. Oggi è la volta del gruppo misto, di Liberi e Uguali e di Fratelli d’Italia. LeU, così come M5S e Pd farà parte del nuovo esecutivo. E’ probabile che uno tra Rossella Murioni e il capogruppo Federico Fornaro avranno un ministero. Ma è domani la giornata decisiva: Conte incontrerà le delegazioni di dem e pentastellate. Intanto, si continua a trattare.
Governo, Pd e M5S trattano sui ministeri
Da sciogliere ancora il nodo vicepremier. La proposta di Conte, di non indicare la carica ma optare per un sottosegretariato alla presidenza del Consiglio (da affidare al Pd), potrebbe togliere Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti dall’imbarazzo di sottostare ai diktat degli altri. Ma nei due partiti è in corso una ‘faida’ tra i vari gruppi. E’ evidente che Conte sta acquistando sempre maggiore leadership tra le fila del Movimento ai danni di Di Maio. Da queste dinamiche interne scaturiscono veti e controveti. In casa dem, invace, la situazione non è assai diversa. Ancora in corso la discussione se indicare volti nuovi e figure tecniche o se rimettere nel calderone esponenti che hanno già ricoperto cariche di governo in precedenza. Altro elemento di divisioni tra le due compagini riguarda le ‘quote rosa’: il Pd ha sollevato la questione, il M5S non ha ancora risposto. Staremo a vedere.
Salvini chiama in raccolta i leghisti: “In piazza contro il governo Conte-Monti”
Intanto Matteo Salvini invoca la piazza. Il leader del Carrocchio chiama a raccolta i leghisti per il 19 ottobre “contro il nuovo governo della poltrona”. Salvini è pronto a trasformarsi nel Capitano dell’opposizione e provare a rilanciare l’azione politica che ha visto un brutto stop proprio a causa della crisi di governo aperta dal ministro dell’Interno. “Tutti in piazza nella capitale il 19 ottobre per una giornata di orgoglio italiano, me lo chiedete in migliaia, bisogna farsi sentire contro il furto di democrazia“, annuncia sui social nella quotidiana diretta dal Viminale.