ROMA – Mentre il segretario Pd Nicola Zingaretti rinnova le promesse d’amore alla nuova fiamma 5 Stelle (“Il Movimento non è un nemico, ma un ex avversario“), dall’altra parte del Partito Democratico l’ex leader Matteo Renzi annuncia grossi cambiamenti. Una “renzata” bella e buona, come l’ha definita lui stesso (CLICCA QUI). Un cambiamento totale, che annuncia una scissione all’interno del partito. Intanto Zingaretti prova a far ragionare l'”altro Matteo”.
Crisi Pd, Renzi brucia i tempi ma rassicura l’esecutivo: “
Il “gasatissimo” Renzi ha tutto in testa. “Farò un partito totalmente innovativo, una cosa che non si è mai vista in Italia“. La kermesse della Leopolda, fissata per il 18 ottobre, è una data che l’ex leader piddino non vuole aspettare. Una mossa contro il nuovo governo giallorosso? “No“, rassicura. “La mia è un’operazione in amicizia che non vuole in alcun modo mettere a rischio di nuovo governo. Del resto se c’è questo esecutivo il merito è mio, sono stato io a far capottare Salvini“.
E poi la frecciatina contro Zingaretti: “Non vengano a dirci che la nostra è un’operazione di palazzo. La narrazione di Zingaretti & C. è falsa. La nostra sarà un’operazione di popolo, altro che di palazzo. Ci sono già migliaia di comitati civici pronti a partire“.
Zingaretti: “No a una scissione, quando ci dividiamo perdiamo”
“Scissione? Spero di no“. Questo il commento di Nicola Zingaretti, giustamente terrorizzato dall’idea di una nuova caduta negli inferi del suo appena resuscitato partito. Per il Pd una scissione in questo momento sarebbe devastante.“Un Pd unito serve alla democrazia italiana e serve alla stabilità del Governo. Serve un partito totalmente nuovo che si rifonda. È durissima ma questo lo dovremo fare. Dividersi in questo momento è un gravissimo errore che l’Italia non capirebbe”. D’altronde, il leader Dem lo sa bene: “La nostra storia ci ha insegnato che quando ci dividiamo quasi sempre perdiamo”.
Regionali, con i 5 Stelle “riaprire dei processi”
Il segretario ha poi fatto riferimento alle prossime elezioni regionali.
“Nel rapporto con il 5 stelle lasciamo perdere le giunte già insediate (io sono di Roma e parlo a Torino, lo sapete bene). Parliamo dei processi politici futuri: dobbiamo superare il modello di contemplazione delle differenze con i 5 stelle. Troviamo punti su cui si possono fare passi avanti e governiamo l’Italia. E nelle regioni dobbiamo con la stessa serenità e serietà capire come riaprire dei processi”.
Su eventuali alleanze territoriali, il dem spiega che punta a un’analisi “territorio per territorio”, con un “confronto su ciò che è meglio per garantire ai territori il buon governo”.