Crispano: tag di localizzazione, la nuova frontiera dello stalking. Ex marito pedina l’ex e la aggredisce con il fratello

CRISPANO – Un uomo di 43 anni è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Caivano per atti persecutori, lesioni personali e maltrattamenti. L’uomo, separato da circa sei mesi dalla moglie, non riusciva a rassegnarsi alla fine della loro relazione e, ossessionato dall’idea che lei potesse avere una nuova vita, l’ha pedinata per settimane.

Il suo metodo? Un “tag” GPS nascosto nell’auto della donna. Un piccolo dispositivo, solitamente utilizzato per la localizzazione di oggetti, che in questo caso è diventato uno strumento di controllo e di stalking. La vittima, ignara di essere costantemente monitorata, si è ritrovata al centro di un’aggressione violenta.

Nel pomeriggio, mentre si trovava in auto con il suo nuovo compagno in un parcheggio di un’attività commerciale di Crispano, l’ex marito, accompagnato dal fratello, ha spalancato lo sportello del veicolo. Armati di mazze e tubi in ferro, i due hanno aggredito la coppia, colpendoli con violenza.

L’uomo ha poi trascinato le vittime fuori dall’auto e, alla guida del suo veicolo, ha tentato di investire la donna, che si è salvata miracolosamente gettandosi sulla ghiaia e fuggendo.

La vittima ha immediatamente chiamato il 112 e i Carabinieri sono intervenuti prontamente, rintracciando la Lancia Y dei due aggressori. L’ex marito è stato arrestato e portato in carcere, mentre il fratello è stato denunciato.

Durante la perquisizione dell’auto, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato il “tag” GPS, nascosto nel vano del gancio di rimorchio.

La donna è stata ricoverata in ospedale per le ferite riportate, ma non è in pericolo di vita.

L’episodio di Crispano mette in luce un nuovo e preoccupante fenomeno: l’utilizzo di dispositivi di localizzazione per scopi illegali, come lo stalking. La tecnologia, che dovrebbe essere uno strumento di sicurezza e di utilità, può essere facilmente deviata per perseguitare e controllare le persone.

Le forze dell’ordine sono impegnate a contrastare questo tipo di reati, ma è fondamentale che la popolazione sia consapevole dei rischi e che si rivolga alle autorità in caso di sospetti o di situazioni di pericolo.

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