BRUDAMINHO – Rischia di passare alla storia come una ecatombe il crollo di una diga in disuso ieri nello stato Minas Gerias. Per il momento sono nove i morti accertati, ma circa trecento le persone disperse con pochissime speranze di essere trovate ancora in vita. La tragedia è avvenuta in una miniera di ferro del colosso minerario ‘Vale’. Fino a ieri il bilancio parlava di sette morti e 150 dispersi, ma nella notte si è ulteriormente aggravato. L’ondata di acqua e fango ha invaso il villaggio sottostante. Sono 279 le persone trovate vive sulle 470 che stavano lavorando al sito.
E’ la seconda tragedia dopo quella del 2015
Un centinaio di vigili del fuco stanno lavorando da ore per soccorsi, ma le speranze di trovare superstiti calano di ora in ora. Si tratta della seconda tragedia dopo quella del 2015 quando due dighe con oltre 60 milioni di metri cubi di rifiuti tossici, prodotto di azioni minerarie, crollarono invadendo la città di Mariana. Anche in quel caso fu coinvolta la compagnia Vale, ma la tragedia umana questa volta sembra di gran lunga superiore. “Non sappiamo ancora il numero delle vittime, sarà alto”, ha fatto sapere il Ceo della società Fabio Schvartsman “La maggior parte delle persone coinvolte sono nostri dipendenti”.
Il rischio crollo sarebbe emerso già il mese scorso
La stampa locale ha sottolineato che il rischio crollo della diga era emerso già il mese scorso in una riunione. La Vale ha fatto sapere che una compagnia tedesca, incaricata per la verifica della sicurezza, l’aveva dichiarata stabile. Intanto i conti correnti della compagnia sono stati bloccati in vista dei pagamenti per il risarcimento delle vittime. Oggi sul posto si recherà anche il presidente Bolsonaro.