TRENTO – Oggi continuano le ricerche dei 13 dispersi anche se la situazione appare molto complicata. Anche perché appare il ghiacciaio appare in bilico e a rischio caduta. Si lavora anche con l’utilizzo di droni dotati di termocamere e un elicottero speciale in grado di localizzare i segnali dei cellulari.
Le cause
La causa della tragedia va ricercata in un progressivo innalzamento delle temperature con maggiore formazione d’acqua sottostante ai ghiacciai. Il capo del Soccorso alpino Fassano Gino Comelli ha spiegato che “lo scioglimento che prima impiegava decenni è avvenuto in due mesi. Visti caldo e siccità, il processo non era solo evidente. Era visibile”.
Vittime e superstiti
Il bilancio della tragedia verificatasi domenica sul Marmolada al momento è di 7 vittime e 8 feriti, 2 dei quali in maniera grave. Per ora mancano all’appello 13 persone, di cui 3 straniere. Tra le vittime: Filippo Bari che pochi istanti prima della tragedia aveva inviato un selfie ai familiari; Davide Miotti, 51 anni, guida alpina ed esperto scalatore di Tezze sul Brenta con la moglie Erica Campagnaro, il cui corpo non è stato ancora identificato; Paolo Dani di Valdagno, 52 anni, esperta guida alpina; Tommaso Carollo di Thiene assieme alla sua compagna, rimasta ferita e ricoverata all’ospedale di Trento; presso l’ospedale Santa Chiara di Trento è ricoverato un ragazzo di 27 anni di Barbarano Mossano.