ROMA (LaPresse) – “Facebook, Twitter, Istagram sono inondati in queste ore da tributi e ringraziamenti per Ilaria Cucchi. A mio avviso la mastodontica Rai – come si è già visto per esempio con eventi come il terremoto – non ha l’attenzione e l’agilità necessarie a seguire i movimenti dei big data”.
La proposta di Anzaldi alla Rai: trasmettere il film sul caso Cucchi
Eppure in questo caso, per una fortunata serie di coincidenze, la Rai potrebbe arrivare prima e svolgere appieno il suo ruolo di servizio pubblico. La storica testimonianza nel processo Cucchi arriva, infatti, a pochi giorni dalla presentazione a Venezia del film sul caso Cucchi. Quale migliore occasione per la Rai per trasmettere il film e farne una serata-evento di approfondimento?”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico.
Un modo per dedicare spazio alla vicenda e utilizzare il servizio pubblico
“Per utilizzare nel modo più fedele – continua – alla sua missione pubblica i soldi garantiti dal canone, la Rai potrebbe a mio avviso dedicare il giusto spazio alla storia di Stefano Cucchi. Innanzitutto, con la proiezione di ‘Sulla mia pelle’. E poi con un momento di approfondimento che permetta agli spettatori di capire i risvolti del caso giudiziario, le sue implicazioni civili e morali, di distinguere le mele marce da chi ha contribuito alla vittoria della giustizia”.
Il film è già stato proiettato in molte sale italiane
“Tra l’altro, il film è già stato proiettato gratis in varie parti d’Italia almeno in 25 occasioni. E questa circostanza eliminerebbe a monte le obiezioni su un costo eccessivo della proiezione. Mi appello dunque alla nuova dirigenza dell’azienda e in modo particolare all’ad Salini. Da uomo abituato e capace di soppesare i prodotti, Salini che una vicenda come quella di Cucchi susciterebbe una grande partecipazione, oltre che una scossa civile negli spettatori. Proiettare il film è fare davvero servizio pubblico”.
Le toccanti parole di Ilaria Cucchi
“’Mio padre, ha raccontato Ilaria, guarda il film su Stefano ogni sera e forse si illude di poter cambiare il finale’. Il finale non può essere, purtroppo, cambiato. Ma far conoscere agli italiani la storia di Cucchi può contribuire a far sì che un caso del genere non si ripeta più. Ilaria Cucchi oggi è la sorella d’Italia. Speriamo non servano più atti eroici del genere. Intanto pensiamo anche a padri e madri”, conclude.