NAPOLI – Sui social continuava a definirsi attore, facendo riferimento a ‘Biscottino’, il personaggio interpretato in “La Paranza dei Bambini”, il film diretto dal regista Claudio Genovesi e uscito nelle sale nel 2019. Il lungometraggio è la trasposizione sul grande schermo dei racconti contenuti nel romanzo omonimo pubblicato dallo scrittore Roberto Saviano. Peccato, che Alfredo Turitto, catturato dai carabinieri al rione Materdei, non recitasse una parte, quando, secondo le accuse, ha ceduto una dose di crack a un cliente in cambio di denaro. Allo scambio hanno assistito i militari dell’Arma in sella a uno scooter ‘civetta’. Il 19enne è stato bloccato in via Sergio Abate. Il provvedimento è scattato anche a seguito di una perquisizione a cui è stato sottoposto l’indagato. Oltre alla dose destinata all’acquirente, l’attore è stato trovato in possesso di altri grammi della stessa sostanza. Avrebbe potuto ricavarci altre 4 dosi. Nelle disponibilità del giovane anche un telefono cellulare e la somma di 50 euro. I soldi sono ritenuti provento dell’attività illecita di spaccio di stupefacenti. La droga nascosta nella tasca del giubbotto, lo smartphone e il denaro sono stati sequestrati. Alfredo Turitto, invece, è stato arrestato. Ora è in attesa di giudizio. Deve rispondere di spaccio di sostanze illecite e detenzione di droga ai fini di smercio. L’attore venne scelto per interpretare la parte di ‘Biscottino’ dopo aver convinto la produzione nel corso di casting che si svolsero all’interno delle scuole di Napoli. All’epoca l’indagato frequentava l’istituto alberghiero. Riuscì a ottenere la parte dopo esserci cimentato in un’esilarante imitazione di Nino D’Angelo, celebre cantautore partenopeo.
Presi per omicidio ed estorsione
Alfredo Turitto, arrestato per spaccio di stupefacenti al rione Materdei, non è il primo attore ingaggiato nelle produzioni che si sono ispirate ai romanzi pubblicati dallo scrittore Roberto Saviano, ad avere avuto guai con la giustizia. La lista è lunga e comprende altri sette interpreti. Omicidio, estorsione e spaccio di droga. Pare che i fenomeni di Saviano non si siano fatti mancare nulla. Il caso più eclatante è quello di Bernardino Terracciano, condannato all’ergastolo in via definitiva. Per i magistrati, il 73enne di Villa Literno (Comune in provincia di Caserta), mise a disposizione del clan dei Casalesi la sua Masseria, dove vennero effettuati omicidi di camorra. Terracciano, arrestato nel 2008, era nel cast del film “Gomorra”, tratto dal romanzo omonimo, proprio come Salvatore Russo, accusato nel 2018 di gestire una piazza di spaccio aperta dal clan della Vanella Grassi, e Giovanni Venosa. Quest’ultimo, originario di San Cipriano d’Aversa, Comune del Casertano, venne fermato nel 2012, perché ritenuto responsabile di tentativi di estorsione per conto del clan dei Casalesi. Grande rilevanza mediatica hanno avuto anche i guai con la giustizia di Vincenzo Sacchettino, che nella fiction “Gomorra – La Serie” interpretava il ruolo di ‘Danielino’.
Insieme ad alcuni componenti della famiglia, tra cui il padre e il fratello, è stato arrestato per spaccio di stupefacenti. Per spaccio sono stati arrestati anche Salvatore Abbruzzese e Nicola Battaglia, entrambi nel cast del film ‘Gomorra’. Tornando, invece, alla “Paranza dei Bambini”, nel film ebbe una parte anche Pietro Ioia, ex garante dei detenuti, da pochi mesi finito nei guai a causa dell’introduzione di cellulari all’interno di istituti penitenziari.
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