Da Zannini a Santangelo: la doppiezza politica alle urne. In Regione progressisti, a Caserta con FdI e Fi

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Giovanni Zannini, Vincenzo Santangelo e Marcello De Rosa

CASERTA – A fine giugno si terranno le elezioni per scegliere il nuovo presidente della Provincia; tra ottobre e novembre, salvo colpi di scena, si tornerà alle urne (ma in quel caso non solo gli amministratori, bensì tutti i cittadini maggiorenni) per indicare il governatore della Campania e i componenti del consiglio regionale. Due appuntamenti importanti, cruciali per il territorio, la cui vicinanza temporale sta facendo emergere un cortocircuito ormai tipico casertano.

In cosa consiste? Nel fatto che alcuni politici, quando si tratta di provinciali, sono pronti a sostenere il centrodestra, ma nel momento in cui il ragionamento occupa il campo delle regionali si professano di centrosinistra. Un frutto di questo schema è già noto. Quale? Quello che, qualche anno fa, decretò la vittoria di Giorgio Magliocca come presidente. Lui è di Forza Italia, ma a garantirgli il successo fu soprattutto il gruppo che orbitava e tuttora orbita (si è pure ingrandito nel frattempo) intorno a Giovanni Zannini, mondragonese e consigliere regionale sostenitore di Vincenzo De Luca (che governa la Campania con una maggioranza di centrosinistra dove sono centrali Pd e Movimento 5 Stelle).

L’era Magliocca si è chiusa con le sue dimissioni (ha lasciato quando ha avuto l’ufficialità di essere sotto inchiesta per varie ipotesi di corruzione). Quello stesso schema, che ha visto soggetti alle regionali attori nell’area progressista, ma alle provinciali sostenitori di candidati di centrodestra, si sta ripetendo oggi con Anacleto Colombiano, sindaco di San Marcellino. È notoriamente uno zanniniano, ma a tirargli la volata per andare a sedere nell’ufficio più importante del palazzo nell’ex Saint-Gobain ci sono Forza Italia, Fratelli d’Italia e, logicamente, la squadra Zannini (i Moderati).

E veniamo così al primo elemento del cortocircuito: il mondragonese. Al momento resta, formalmente, uomo di De Luca-Bonavitacola, ma sotto traccia, a quanto pare, si starebbe costruendo la strada per arrivare in Forza Italia (partito che – con Magliocca parcheggiato – gli garantirebbe una candidatura comoda alle regionali, candidatura che, invece, se restasse nel centrosinistra, con un aspirante governatore pentastellato, potrebbe magari essere ostacolata dalle vicende giudiziarie in cui è coinvolto – gli vengono contestati dalla Procura di S. Maria C.V. ipotesi di corruzione e frode).

E in questa situazione ibrida (tra il mondo De Luca e quello berlusconiano), Zannini alle provinciali non sta sostenendo Antonio Mirra (che fino a qualche mese fa sponsorizzava), ovvero il candidato appoggiato da Pd, Cinque Stelle e dall’area di Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale, ma sta facendo voti per Colombiano, insieme a meloniani e forzisti. La Lega ha scelto la terza via: ritenendo di non poter fare un accordo con Zannini e neppure con Mirra, ha lanciato come proprio candidato Angelo Di Costanzo.

Simile alla posizione del mondragonese, è quella di Vincenzo Santangelo, maddalonese, consigliere regionale di Italia Viva. Santangelo è renziano e in quanto tale, seguendo le indicazioni del leader del suo partito, dovrebbe stare nell’area progressista, e invece alle provinciali starebbe spingendo gli amministratori a lui vicini a votare e far votare Colombiano.

Un atteggiamento, quello del maddalonese, a tratti forse ancor più incoerente di Zannini (perché, come detto, alla fine il mondragonese dovrebbe comunque passare in Forza Italia – soprattutto con De Luca fuori dalla corsa per il terzo mandato – mentre Santangelo sembra essere intenzionato a restare nell’area renziana).

Tra gli elementi del cortocircuito possiamo inserire anche Marcello De Rosa, attuale presidente facente funzione della Provincia, il quale dovrebbe candidarsi alle regionali nella lista che formerà Clemente Mastella, ex ministro e sindaco di Benevento. E quest’ultimo ha intenzione – al netto di stravolgimenti – di affrontare le elezioni autunnali sostenendo il centrosinistra. Nonostante la prospettiva progressista in chiave regionale, De Rosa starebbe appoggiando Colombiano.

C’è da capire, poi, cosa farà Maria Luigia Iodice: anche lei, come Zannini, è deluchiana ed è stata eletta in consiglio regionale nella lista di Mastella (all’epoca co-formata con Luigi Bosco, ora guida di Azione). Cosa farà alle provinciali la Iodice? Sosterrà Mirra oppure accontenterà le richieste dei leghisti, con cui amministra il Comune di Marcianise dando altra energia al cortocircuito politico?

Quelli descritti sono casi (alcuni definiti, altri potenziali) che tracciano una doppiezza che, a Caserta, sta diventando la norma: un trasformismo a tempo che sa di opportunismo per stare con chi vince, senza badare ai programmi, alla condivisioni di obiettivi e di idee, né al lavoro per creare una filiera istituzionale. Un caos dettato da personalismi, che ha rinnegato i partiti, che rischia di far male a Terra di Lavoro.

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