Dai fari sulla campagna elettorale alla presunta mazzetta per Pasquale Marrandino

È ampia e ancora tutta da rivelare l’inchiesta che ha travolto il sindaco, accusato di corruzione

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Pasquale Marrandino e Daniele De Caprio
Pasquale Marrandino e Daniele De Caprio

Otto marzo 2025. È la data che segna la svolta nell’indagine su Pasquale Marrandino. Ma sono dovuti trascorrere nove mesi prima che la Procura di Santa Maria Capua Vetere compisse lo step che l’ha resa nota: completate verifiche e riscontri, martedì scorso, su ordine dei magistrati Giacomo Urbano e Anna Ida Capone, sono scattate le perquisizioni.

Un’attività, condotta dai carabinieri, mirata ad acquisire telefonini, computer, documenti e altri dispositivi per approfondire quanto sarebbe avvenuto proprio in quella giornata: la presunta corruzione che – a detta dell’accusa – ha coinvolto l’ingegnere Daniele De Caprio, originario di Cancello Arnone e da poco residente a Caserta, e lo stesso sindaco Marrandino.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il tecnico avrebbe ottenuto alcuni incarichi dal Comune di Castel Volturno grazie all’intercessione del politico negli uffici e, in cambio, gli avrebbe consegnato una somma di denaro. Se i militari del Nucleo investigativo sono arrivati a installare una microtelecamera nell’automobile del primo cittadino è perché su di lui risultava già aperta – e lo è tuttora – un’inchiesta più ampia, che va oltre il singolo episodio (finora decisivo) di marzo e affonda le radici nella campagna elettorale del 2024.

Su come quella corsa ai voti fosse stata gestita da alcuni sostenitori di Marrandino erano infatti giunti in Procura diversi esposti da parte di avversari politici, alcuni dei quali – a quanto ci risulta – ascoltati già mesi fa dai magistrati.

L’indagine, però, non si è fermata alla fase elettorale. Le risultanze depositate per motivare le recenti perquisizioni mostrano come l’attività investigativa abbia abbracciato anche fatti successivi, fino a documentare – secondo la Procura – il passaggio di denaro tra De Caprio e Marrandino l’8 marzo scorso. A confermarlo sarebbero le immagini registrate dalla microcamera installata nella Jeep Renegade del primo cittadino, che lo immortalerebbero mentre estrae banconote dalla scatola consegnatagli dall’ingegnere.

Per sostenere l’impianto accusatorio, la Procura guidata da Pierpaolo Bruni ha concentrato l’attenzione sugli incarichi conferiti al tecnico (che avrebbero generato la corruzione). Al centro c’è la determina 562 del 17 ottobre 2023, con cui il responsabile unico del procedimento, l’architetto Francesco Pirozzi, nominò De Caprio direttore dell’esecuzione del contratto (Dec) dell’appalto rifiuti di Castel Volturno: incarico di 24 mesi (prorogabili di altri 12) per un compenso di 28.800 euro. In quel periodo Marrandino era assessore con delega anche all’Ecologia.
Secondo gli inquirenti, l’iter di selezione presenta vari elementi anomali.

Dall’analisi degli atti emerge che De Caprio fu inserito nella short-list del Comune solo pochi giorni prima della pubblicazione dell’avviso per la nomina del Dec; nella lista aggiornata, composta da 557 professionisti, figurava in penultima posizione (progressivo 547) ed era l’unico nome evidenziato in grassetto; nella precedente short-list, aggiornata tre mesi prima, non compariva; dopo la rinuncia dell’unico candidato iniziale, il Rup non selezionò nessuno dei 546 tecnici già presenti, attendendo il nuovo aggiornamento nel quale figurava proprio De Caprio.

Per gli inquirenti questi aspetti meritano approfondimento, per verificare se l’iter abbia favorito il professionista. Accanto al ruolo di Dec, De Caprio ottenne anche un secondo incarico: quello di collaudatore tecnico-amministrativo per i lavori di recupero e riconversione del Parco Faber (ex Parco Allocca), con determina 570 del 21 novembre 2024, firmata dall’architetto Gennaro Campoli. Compenso: 12.598,97 euro.

Il tecnico avrebbe dovuto supervisionare le opere della ditta aggiudicataria, la B. Service Srl, titolare di un appalto da 2,37 milioni di euro.
Dalle carte emergono inoltre conversazioni – tra cui un’intercettazione del 14 aprile 2025 – che lascerebbero intendere l’intenzione di proseguire il rapporto tra Marrandino e De Caprio in vista di ulteriori incarichi. Non solo: dopo le perquisizioni, i pm Urbano e Capone hanno ascoltato anche i due funzionari del Comune che avevano scelto De Caprio come professionista incaricato, per verificare se il sindaco avesse esercitato pressioni.

È essenziale ricordare che Daniele De Caprio e Pasquale Marrandino, accusati di corruzione, devono essere considerati innocenti fino a un’eventuale sentenza irrevocabile di condanna. L’indagine è nella fase preliminare e potrebbe anche concludersi con l’esclusione di responsabilità per entrambi.

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